È un anno che Fidel Castro non compare in pubblico. Per la precisione dall'8 gennaio del 2014, quando inaugurò la mostra dell'artista cubano Alexis Leyva “Kcho”. In ogni caso ha ricevuto a casa propria, nel luglio scorso, i Capi di Stato Xi Jinping e Vladimir Putin. Come al solito cominciano le voci sul suo stato di salute. Vista l'età (88 anni!) e la situazione fisica dell'ex Capo di Strato cubano, è probabile che prima o poi qualcuno ci azzecchi e che indovini la data della morte, anche se è diventato un sofisma privo di importanza. Fidel Castro è soltanto un vecchio simbolo del passato, che nella Cuba attuale non ha alcun peso. Certo, è strano che non sia comparso in pubblico per festeggiare “il ritorno degli eroi” - le virgolette sono d'obbligo – dagli Stati Uniti, né che abbia fatto parola in merito al nuovo corso dei rapporti USA-Cuba. Siamo certi che un Fidel in buona salute avrebbe approvato il rientro alla base dei suoi uomini, ma ci piacerebbe leggere un'interpretazione autentica sotto forma di riflessione sulla stampa locale (leggasi Granma, la sola pubblicazione autorizzata), in merito alla riconciliazione con gli Stati Uniti.
Una fonte della dissidenza cubana ha confermato che per oggi è prevista una conferenza stampa del Governo cubano. Invitata la stampa nazionale (sic!) e straniera. Non è stato precisato l’argomento. El Diario de Cuba, ha pubblicato un servizio in cui sostiene che il governo «ha proibito la circolazione delle persone nella zona del cimitero di Santa Ifigenia dove presumibilmente è stata costruita la futura tomba di Fidel Castro». La tomba si troverebbe vicino a quella di José Martí, il più grande scrittore cubano dell'800, eroe nazionale, morto in battaglia lottando per l'indipendenza della sua terra. Ironia della storia: un dittatore accanto a un libertario...
Gordiano Lupi