1) Nel 2014 appena trascorso è caduto il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale. Se ne è parlato tanto, scritto altrettanto e sono stati ripescati libri, interviste e quanto più potesse esserci per non farsi cogliere impreparati. L'uscita più bella sull'argomento è stato il romanzo del francese Jean Echenoz '14. Altrettanto bello questo articolo di Renato Parma che parla di '14 e dell'indicibilità dell'orrore.
2) Le copertine metaletterarie ad opera di Gunter Rambow mostrano come “i libri e le copertine e le persone e gli scrittori e il mondo siano contemporaneamente gli uni negli altri, in un meta-discorso piuttosto avvincente”.
3) La lingua disonesta del Ministero dell'Istruzione nell'analisi spietata e lucidissima di Claudio Giunta.
4) “Quello del 3 gennaio è l'ultimo numero di pagina99, per il momento. Siamo alla ricerca di nuova linfa. Torniamo ad essere lettori connessi e ricettivi, sognando un sistema integrato di carta e digitale che ci avvicini al futuro”. (La fine de) Il sogno di pagina99.
5) Il 27 dicembre lo scrittore Giuseppe Berto, autore di alcuni grandi libri tra cui il bellissimo Il male oscuro, avrebbe compiuto cento anni. Lo ricorda Edoardo Vitale su Rivista Studio.
6) Sempre il 27 dicembre, Sharon Van Etten in concerto insieme ai Deer Thick, si è lanciata in una bellissima cover di “Perfect Day” di Lou Reed, restituendone tutta la sua magia.
7) Tempo di grandi classifiche la fine dell'anno; le riviste musicali si sono combattute a suon di top 3, gli unici ad essersela presa con calma sono stati i redattori di Pitchfork, forse consci del loro grandissimo potere. I 50 dischi migliori di questo 2014 li trovate qui.
8) Giorgio Fontana ha scritto uno dei libri più belli del 2014, Morte di un uomo felice (Sellerio). Sull'ultimo numero de Lo Straniero parla del senso dell'anarchismo oggi. “Secondo Colin Ward dovremmo pensare all’anarchismo come a un seme sotto la neve: qualcosa sempre in potenza, pronto a sbocciare dopo il disgelo. La gentilezza dell’immagine, lontana anni luce dalle retoriche aggressive di troppa politica contemporanea o di una polverosa vulgata marxista-leninista, basta già da sola a suggerire l’interesse di questo pensiero.”
9) L'importanza dei titoli degli articoli sui giornali: è quello ciò che ci resta in mente.
10) Le 23 foto dell'anno sono tutte meravigliose (soprattutto quella di John Stanmeyer che è stata scelta come la più bella del 2014).
Matteo Moca