Arto Paasilinna
Professione angelo custode
Iperborea, 2014, pp. 220, € 15,50
Arto Paasilinna torna ai lettori per i tipi Iperborea con un romanzo divertente, Professione angelo custode, in cui affronta con la sua solita disinvoltura i temi che riguardano la vita, sdrammatizzando le situazioni più solenni, alleggerendo la paura che circonda i momenti tragici, creando un legame naturale, tanto da apparire scontato, tra dimensione terrestre e metafisica.
Davanti alla disperazione degli uomini, incapaci di capire le ragioni delle disgrazie che li perseguitano, inclini a mettere in dubbio la fede in quanto Dio non dovrebbe permettere il male, Paasilinna non si rifugia nel materialismo, nel meccanicismo della Natura che ha le sue leggi indipendenti dal sovrannaturale, Paasilinna crea un angelo custode pasticcione, legato ad una logica ed a regole di vita desuete e inadatte che comunque applica con coerenza, calato perfettamente nel suo ruolo di angelo custode, tanto da creare una serie interminabile di disgrazie al suo protetto. Non valgono a correggerlo i corsi di formazione per angeli custodi, che lui deve necessariamente frequentare dopo la sua recente dipartita a ottantadue anni, l’unica cosa indubbia è la sua buona fede. Ma non basta a proteggere gli uomini. Il protetto dell’angelo Sulo, uno scapolo quarantenne, tale Aaro Korhonen, come conseguenza della protezione è talmente disgraziato che il diavolo in persona è soddisfatto dell’operato dell’angelo protettore, e cerca di corromperlo perché passi dalla sua parte, visto che è incapace di fare il bene.
Dato il tema, non possono mancare nel romanzo situazioni di morti e di funerali. Il carro funebre lucidato a specchio orgoglio di chi lo guida o ne deve fare l’acquisto, in giro per l’Europa a recuperare salme, è usato per trasporti vari di merci e persone, quando non serve per il caro estinto, al di là di ogni pregiudizio o timore.
Paasilinna, “ex guardiaboschi, ex giornalista, ex poeta, autore di culto in Finlandia e all’estero”, strappa come al solito un sorriso ed insieme una riflessione. Perché ci vuole poco a scendere dalle ali dell’angelo e camminare tra i comuni mortali, che indubbiamente non usano molto la testa prima di agire, e fanno errori irrecuperabili. Urgono corsi di formazione speciali per l’umanità intera.
Marisa Cecchetti