Ci sono mostre che ti dovrebbero costringere a vedere, per me questa di Luigi Camarilla, in “Altari mediterranei” ospitata fino a gennaio 2015 all’Osteria Letteraria Sottovento di Pavia, è una di quelle.
Da una settimana ci navigo dentro, con un misto di tristezza accartocciata alla realtà della costruzione di una speranza...
L’autore di origini siciliane (nato nell’incantevole Ortigia) propone cappellette ex voto, ricavate dai legni delle imbarcazioni dei pescatori e dei migranti. Legni pregni di storia, di lacrime e di implorazioni al Celeste. Avere così vicino questo materiale di viaggio, queste simboliche preghiere appesantisce impensierisce impreziosisce materializza non cancella avvicina cattura il passante nel dramma dell’uomo, nel viaggio della sua vita.
E come spiega lo stesso fautore di queste culle: «ll materiale prediletto di questo legno recuperato, mette in evidenza lo spirito umanitario e l’impegno civile volti a promuovere il tema della Pace, del tema religioso, della integrazione e della convivenza tra le culture».
Le tipologie esposte sono parte di una sezione -Spiritualità- all’interno del progetto “Mediterraneo: Spiritualità, Mito, Tempo Presente”, opere votive con richiami alla tradizione della devozione popolare cattolica, totem delle tribù animiste, con citazioni dell’antico alfabeto ebraico e stilemi dell’iconografia araba, insieme ricercato e voluto nell’intento di abbracciare le diverse culture, come verrà d’essere. Il progetto nasceva durante un ritiro nella Trinacria, nei boschi lavici dell’Etna e di fronte al mare mitologico di Stromboli ha lavorato a questo progetto intrecciando pittura, scultura e scrittura.
‘Per talento ricevuto’, ‘Per sorte ricevuta’, ‘Per chiarezza ricevuta’, ‘Ex vita, ex voto’, ‘Per passione ricevuta’... Due icone ricorrono, quella della foglia del ficodindia a forma di cuore con tre fiori rossi evocante il Sacro Cuore di Gesù per la Passione; e la luce della luna a forma di cuore che esprime lo Spirito della Chiarezza.
Entrare nello spazio di questi ex voto comporta silenzio, ascolto. Rispetto.
Barbarah Guglielmana