Martedì 16 dicembre, ore 18 – 19:30
Fondazione Culturale Ambrosianeum
Via delle ore, 3 – Milano (MM1/3 Duomo)
Presentazione del libro:
PREGHIERE
DAL CARCERE
DI OPERA
A cura di Silvana Ceruti
Prefazione di Vito Mancuso
Saranno presenti:
Vito Mancuso Teologo
Alessandro Giungi Presidente Sottocommissione Carceri
Anna Scavuzzo Consigliera comunale
Silvana Ceruti Fondatrice e responsabile del Laboratorio di Lettura e scrittura creativa
Alberto Figlilia Giornalista, poeta e coadutiore del Laboratorio di Scrittura Creativa
Gerardo Mastrullo Editore
Margherita Lazzati Fotografa
e alcuni degli Autori che partecipano al Laboratorio di Lettura e scrittura creativa della Casa di Reclusione Milano-Opera
Il verbo fondamentale, per la preghiera come per ogni altra attività umana, è essere: essere preghiera. Non si tratta di dire le preghiere, si tratta di essere preghiera, di essere cioè con la vita concreta (anche quando essa per un periodo venga trascorsa dietro le sbarre di un carcere) una richiesta di aiuto e di perdono, e insieme una parola di ringraziamento e di lode. Le molteplici preghiere degli uomini si possono distinguere in base al contenuto secondo quattro tipologie fondamentali: invocazione di aiuto per sé o per altri, richiesta di perdono, ringraziamento, lode gratuita. Tale quadruplice contenuto si esplica in molteplici forme di preghiere, le principali delle quali sono: il dialogo personale con Dio tramite parole proprie, la ripetizione di testi composti da altri come per esempio il Padre Nostro, le pratiche di devozione personale o comunitaria come per esempio il rosario, e infine il silenzio del corpo e della mente in ciò che i mistici chiamano “preghiera pura”. Nei testi delle preghiere che provengono dal Carcere di Opera è sorprendente ritrovare quasi tutte queste tipologie, sia a livello di forma, sia a livello di contenuto. (dalla prefazione di Vito Mancuso)
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