Siamo nel 2014 ma ancora nel mondo milioni di animali vengono allevati ed uccisi per la loro pelliccia, di alcuni allevamenti si conosce molto poco ed è così che Animal Equality ha diffuso foto e video di una recente investigazione sull’industria della pelliccia di cane-procione e volpe, realizzata in due allevamenti e un mercato a Shandong, in Cina, lanciando una campagna che riguarda i settori della moda coinvolti nell’utilizzo della pelliccia. In Italia la pelliccia di cane-procione viene etichettata come “Asiatic Raccoon”, “Murmasky” o semplicemente “Raccoon”, in maniera tale che i consumatori non sapranno che stanno acquistando abbigliamento fatto con canidi – una famiglia a cui appartiene anche il cane domestico. Le pellicce di cane-procione e volpi provenienti da questi allevamenti sono poi ben visibili sui capi invernali venduti in molti negozi di abbigliamento in tutto il mondo.
Diversi marchi della moda e aziende d’abbigliamento vendono pellicce di cani-procione e volpi provenienti dalla Cina. Sta a persone come te smettere di fare acquisti da aziende che vendono pelliccia, e far sapere loro che questo trattamento riservato agli animali è inaccettabile. Impegnandoti a non acquistare alcun tipo di indumento realizzato con la pelliccia di un animale manderai un messaggio forte alle aziende che non adottano una scelta fur free. Inoltre facendo una donazione per la campagna “Basta Moda Crudele”, ci aiuterai a continuare il nostro lavoro investigativo per diffondere questo messaggio: “Non accetto la tortura e sofferenza dei cani-procione, delle volpi e di qualsiasi altri animali per la moda e l’abbigliamento”.
Senza entrare nei macabri dettagli basta dire che questi animali vengono scuoiati quando sono ancora vivi, allucinanti le condizioni di allevamento con gabbie grandi quanto gli animali e quindi nessuna possibilità di muoversi.
Se vuoi partecipare a questa campagna vai al link www.bastamodacrudele.org e firma la petizione.
Per informazioni e adesioni Leal/SO:
michele.mottini@cheapnet.it
LEAL Sezione di Sondrio
(per 'l Gazetin, dicembre 2014)