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Otto Müller e la purezza della vita Rom
Autoritratto dell
Autoritratto dell'artista 
12 Dicembre 2014
   

Otto Müller nacque nella città Liebau (oggi polacca, ma al tempo tedesca) il 16 ottobre 1874. Figlio di un ufficiale tedesco e di una Sinta, si sentì fin dall'infanzia più vicino al mondo della madre, un mondo caratterizzato dai sentimenti, da uno spirito libero e da antiche tradizioni. La figura centrale della donna, il contatto strettissimo con il mondo naturale, le unioni sentimentali in giovanissima età e il mistero della maternità sono figure che presto si imprimono nella sua memoria e nel suo spirito. Sedicenne, Otto studia disegno e litografia a Görlitz e Breslavia. Quindi si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Dresda, per proseguire gli studi a Monaco nel 1898. A Monaco il celebre pittore Franz von Stuck, che è suo insegnante, lo induce a ritirarsi dagli studi artistici, non comprendendo la natura libera dello stile del giovane Otto, che si ispira in modo molto personale all'Impressionismo, al Simbolismo e allo Jugendstil, l'Art Nouveau tedesca. Successivamente l'artista si avvicina all'Espressionismo, semplificandone linee e colori. Nel 1908 si trasferisce a Berlino, dove conosce Rainer Maria Rilke, Erich Heckel, Wilhelm Lehmbruck e altri intellettuali. Due anni dopo, a Dresda, aderisce al movimento Die Brücke, che non lascerà fino a quando il gruppo, per divergenze artistiche, si scioglierà, nel 1913. L'artista si sente assai vicino anche al gruppo Der Blaue Reiter. Durante la Prima guerra mondiale Otto è al fronte prima in Francia e poi in Russia. Dopo il conflitto, insegna disegno e pittura all'Accademia di Belle Arti di Breslavia, influenzando una generazione di giovani pittori, fra cui Johnny Friedlaender e Isidor Ascheim. Nel 1937 i nazisti classificarono la sua opera come “arte degenerata” e requisirono dai musei 357 delle sue opere. Otto Müller morì a Breslavia il 24 settembre 1930.

Oggi questo formidabile artista – che era soprannominato Zigeuner (Zingaro) dai contemporanei – è considerato uno dei grandi maestri del Novecento e la sua arte – pittura e litografia – è contesa dai musei e dai collezionisti di tutto il mondo, rappresenta la migliore celebrazione della vita dei Rom, dei loro amori, delle loro tradizioni, della loro natura libera. (Roberto Malini)


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