Ecco io, oggi, sono entrata in un mondo magico e non ne sarei più venuta via.
All’Osteria “Sottovento”, in via Siro Comi a Pavia, è allestita una nuova interessante e magica mostra, quella dell’Acquaforte di Francesco Campanoni. Disegni ottenuti da una lastra metallica incisa per mezzo di un acido, in una tecnica antica e riscoperta dall’artista di Legnano, con cui sono creati i lavori esposti sulle pareti del noto locale pavese, sempre capace di proporre artisti diversi. Queste acqueforti in cornici trasparenti e bianche, mostrano opere principalmente sul tema della lettura, del mondo parallelo della lettura, in copia o in solitudine, nella casa misteriosa della carta come recitano gli stessi titoli: Il mio angolo, Sono leggibile: nelle librerie, Appunti molto mossi, Sono quasi alla fine, Si lascia trasportare dalle idee. Il Campanoni ci trasporta fuori da questo mondo su una carta porosa, regalandoci abbracci poetici, nel tratto piccolo e delicato disegna quasi nascosti i suoi personaggi, come quello della coppia nel vaso di un giardino, che senza occhiali quasi non si vede, così proprio a discrezione di quell’amore. Uno dei gestori, Riccardo Bernasconi, mi racconta che l’autore usa anche una lente per disegnare questi scrigni. Proprio tutto controcorrente, non usa le fotocopie, non usa la carta lucida, non usa la sfacciataggine dell’esposizione, non usa il digitale ed ecco ancora un mondo semplice, profondo vero riparato privato che si vive il suo momento.
Le vignette sulla coppia poi sono meravigliose, quali doni migliori per gli amici innamorati?: Per fare l’amore gli ho messo le ruote e avanti e dietro, E se mangiassimo una pizza? in una sala da pranzo farebbe l’umore giusto per ravvivare ogni tavola. Foto ricordo ci aiuta con la sua bicicletta, che stiamo riscoprendo per rallentare le nostre corse, e vedere i papaveri nelle scarpate. Barca al sol ci porta in viaggio, avvicinandoci a terra o allontanandoci? La Sonata a 17 mani e un piede ci mostra la passione per la musica, dove vorremmo comporla con tutto quello che possediamo, come vorremmo fare più spesso anche con la nostra stessa vita.
Francesco Campanoni è creativo, sul piano e nel tridimensionale: oltre ad essere incisore è anche scultore, e poi anche regista di spettacoli teatrali, e questo lo si capisce, perché i lavori al “Sottovento” mostrano delle piccole scenografie, delle piccole storie, dove vorresti entrare anche tu, e forse non uscirne.
Avete tempo fino al 7 dicembre: non perdetevi questo ritiro dal mondo! E l’attesa del treno... Arriva.
Barbarah Guglielmana