Domenico Vecchioni
La prima dinastia comunista della storia
La saga dei tre Kim
Grego&Greco, pp. 190, € 12,00
Credo di aver letto quasi tutta la produzione saggistica di Domenico Vecchioni, sempre di alto livello, sia quando parla di spie internazionali che di sanguinari dittatori. Negli ultimi tempi noto un incremento qualitativo e quantitativo della sua opera come divulgatore storico che ha intrapreso al termine della carriera diplomatica. Lavori come Raúl Castro, Pol Pot, Ana Belén Montes e adesso questa saga dei tre Kim sono dei veri capisaldi della letteratura biografica, indispensabili per lo studioso e per il semplice curioso del mondo circostante.
La prima dinastia comunista della storia racconta il pericolo reale per il mondo rappresentato dalla Repubblica Popolare e Democratica di Corea, un comunismo singolare che non ha niente di marxista-leninista, se non la facciata, un po' come accade a Cuba, un sistema paradossale che è diventato una monarchia dai contorni teocratici. La famiglia Kim guida la Corea del Nord da circa settant'anni, dal Grande Leader (Kim I), al Caro Leader (Kim II) per finire con il Grande Successore (Kim III), accomunati dalla volontà di difendere un potere assoluto che rende paranoici, colpevoli di aver trasformato in triste realtà il romanzo di Orwell: 1984. La dinastia Kim riscrive la storia, parla di difesa contro la sempre possibile invasione statunitense, alleva i figli nell'odio contro gli yankee, spende ogni risorsa in arsenali militari e nucleari, senza badare ai bisogni alimentari delle persone. Un simile regime fa marciare il popolo al passo d'oca, lo fa piangere a comando e sorridere per obbligo, non si vergogna di far morire di fame i poveri, ordina fucilazioni di massa per i dissidenti e dispone di giganteschi campi di concentramento dove rinchiude gli antisociali. Un simile regime è una potenza nucleare e un brivido di paura percorre le membra del lettore quando pensa che il folle Kim III potrebbe – soltanto per un capriccio – ordinare un'esplosione atomica.
Noi che conosciamo abbastanza da vicino la dittatura cubana – la famiglia Castro governa dal 1959, i Kim dal 1945 – possiamo dire che i due regimi non sono neppure paragonabili. Tanto per fare un esempio, se a Pyongyang venisse fuori una blogger come Yoani Sánchez non solo non sarebbe libera di girare per il mondo criticando il suo governo, ma sarebbe stata da tempo internata in un campo di concentramento o – peggio – fucilata. Il governo coreano pratica l'eugenetica, nel senso che stermina tutta la famiglia del presunto dissidente, una volta accertato (con torture e metodi disumani) il tradimento, che consiste anche in un modesto scostamento dalla dottrina della famiglia Kim.
Domenico Vecchioni scrive un ottimo testo, molto utile per che vuole avere una rapida panoramica di uno dei regimi più feroci dell'epoca contemporanea. Si legge come un romanzo, ma non come un romanzo di Veronesi, come un romanzo scritto bene.
Gordiano Lupi