Riguardo le proposte di legge di iniziativa popolare, il vice presidente della Camera Di Maio ha inviato a tutti i capigruppo della Camera una lettera (per leggerla cliccare QUI) in cui sottolinea l’importanza «di questi strumenti di democrazia diretta, istituiti proprio per permettere anche a chi non è presente in Parlamento di poter partecipare alla attività legislativa». A tal fine Di Maio propone di calendarizzare ogni mese una proposta di legge di iniziativa popolare, in ordine di presentazione. Il vicepresidente della Camera conclude il suo appello con l’auspico che la sua proposta venga accolta, anche «al fine di riavvicinare i cittadini alle istituzioni».
Attendiamo di sapere se la proposta del Vice-Presidente di Maio alla Conferenza dei Presidenti di calendarizzare una legge popolare al mese sarà lasciata cadere, come già accaduto in passato. In tal caso, chiediamo fin d'ora che comunque uno dei Gruppi politici inserisca la legge popolare sull'eutanasia tra le leggi in quota del proprio gruppo per la discussione in aula.
Contro le proposte di legge di iniziativa popolare, infatti, è in atto un'opera di sabotaggio della Costituzione da parte dei partiti. Contro la proposta sull'eutanasia, in particolare, è in atto anche il tentativo di sbarazzarsi di un tema scomodo che diventa sempre più importante nella società.
Ringraziamo i nostri interlocutori per il segnale di attenzione – Morra ha risposto chiamando in causa la maggioranza: «Sono i partiti di Governo a fare resistenza al riguardo, le nostre proteste in Aula sono state plateali, non possiamo essere certamente tacciati di incoerenza». Civati ci ha informati di aver presentato alla Camera, il 17 giugno 2014, una proposta di legge Costituzionale (n. 2462) in base alla quale «le leggi di iniziativa popolare non rimarranno più incagliate perché, dopo dodici mesi, se non avrà deciso il Parlamento, i cittadini decideranno da soli», ricorrendo al referendum. Cuperlo, che già in precedenza si era detto convinto che «una legge saggia sul fine vita sia una necessità e un obbligo», ci farà avere a breve una nuova dichiarazione – anche se dobbiamo prendere atto come ad oggi ancora nessuno si sia assunto l'impegno politico di calendarizzare la legge popolare sull'eutanasia.
Per questo invitiamo quanti in Parlamento si dicono favorevoli alla legalizzazione della eutanasia a non attendere i tempi imprevedibili della riforma del regolamento della Camera e a prendere anche iniziative che prescindano dalla nostra proposta di legge di iniziativa popolare. Propongano una giornata di “dibattito preliminare” sulla eutanasia come quella che si è svolta in questi giorni al Bundestag. Presentino interpellanze e mozioni. Insomma, usino tutti gli strumenti che sono a disposizione dei parlamentari per tirar fuori dalla palude argomenti che interessano i cittadini. Ricordino, nelle loro prese di posizione, che in un paese in cui ogni anno si registrano mille suicidi di malati e 20mila casi di eutanasia clandestina ed in cui il 65% dei cittadini è a favore della eutanasia non si può continuare ad ignorare il problema.
Marco Cappato e Carlo Troilo
p. Associazione Luca Coscioni