Solo mentre accosto sinfonie
colgo lo stridio
gracchio
del gabbiano affamato
Si incrina il vetro
che mi divide dal fuori
Una tonalità di troppo
apre fessure a stella
brillanti
smerigliate
con un rumore secco.
Si ripiegano le ali
Tacciono morbide sul mio seno.
Torna per noi una musica accordata
Dimentica di sé e
suona, spartito confuso tra le tue mani
nei miei capelli.
Patrizia Garofalo, testo e foto