C’è da chiedersi se la ‘peste italiana’ dell’inganno, della menzogna e del tradimento dello Stato di diritto si stia diffondendo e definitivamente insediando in Europa persino presso quelle istituzioni che dovrebbero garantire i diritti fondamentali dei cittadini. La Corte di Strasburgo ha respinto oltre 3.500 ricorsi di detenuti ritenendo i rimedi risarcitori introdotti in Italia validi in quanto i ricorrenti possono ora ottenere giustizia dai tribunali nazionali.
Abbiamo dimostrato, dati e ordinanze dei magistrati di Sorveglianza alla mano, che la Legge 11 agosto 2014, n. 117 (in G.U. 20/08/2014, n. 192) riguardante i rimedi preventivi e risarcitori non è minimamente in grado di essere ‘effettiva’ per i detenuti che subiscono o che hanno subito in passato trattamenti inumani e degradanti.
Abbiamo portato le testimonianze di Presidenti di Tribunali di Sorveglianza, che hanno spiegato come sia impossibile nella pratica mettere in piedi un’istruttoria che ricostruisca lo stato di detenzione di ogni singolo caso; abbiamo rese note le ordinanze attraverso le quali in modo massiccio diversi Uffici di Sorveglianza respingono le istanze dei detenuti ritenendosi non competenti in materia in quanto il ‘pregiudizio’ subito deve essere ‘attuale e grave’: che è come dire che chi è stato vittima di un terremoto non possa essere risarcito se il terremoto non sia ancora in corso.
Ho chiesto al ministro della Giustizia Andrea Orlando di avere il senso delle istituzioni e di rispondere, come è suo dovere, alle interrogazioni presentate in materia dal vicepresidente della Camera Roberto Giachetti e dall’on. Saverio Romano.
Rita Bernardini
(dal suo Blog, 13 novembre 2014)