Una tale bellezza da stordire. A profusione. Un trionfo di colori e visioni. Un magnifico “spreco” di idee, metafore in forma di tele, i più fantastici rovesciamenti del reale. La felicità fa volare, come neanche la più spregiudicata immaginazione. La levità e l'esultanza della gioia e il soave fuoco della passione. Ma anche il dramma della Storia e il travaglio dell'umanità, ben rappresentati dal Cristo in croce o dalla figura a-storica e archetipica dell'ebreo errante, che tornano e tornano. L'esilio perenne e la nostalgia della città natale, Vitebsk, le sue case, i luoghi sacri, i prati e i cieli, gli animali (il nostro doppio). Paesaggi capovolti, una pendola con le ali, innamorati in volo... Non ci sono davvero limiti o confini nella pittura di Marc Chagall, tecnica sopraffina e variegata e tematiche universali.
La mostra dedicatagli da Palazzo Reale sino all'1 febbraio 2015 comprende oltre duecento opere, che giungono dalle più importanti collezioni museali del mondo (MoMa e Met di New York, Pompidou, National Gallery di Washington e altri, oltre ai privati). Ci sono i dipinti più celebri, così come le gouaches per la Bibbia, i lavori per il teatro o quelli ispirati dalla musica, le interpretazioni, stupende, delle favole di La Fontaine, l'acquaforte e la puntasecca. Un autentico tripudio, una festa per occhi e mente. In Chagall ogni suggestione – dall'espressionismo, dal cubismo, dalla tradizione ebraica, dai misteriosi echi dei simboli o altro che fosse – si ricomponeva in un mondo magico, di qualità poetica superiore. Anche quando la tragedia della Storia incombe (non una sola volta l'artista dovette andare in esilio: dalla Russia prima, poi negli Stati Uniti in conseguenza della barbarie nazista), anche quando il dolore individuale pare prendere il sopravvento (vedi la morte dell'amata moglie Bella).
Come non rimanere incantati innanzi a Il compleanno (olio su cartone, 1915, The Museum of Modern Art di New York), L'ebreo in rosso (olio su cartone, 1915, San Pietroburgo, Museo di Stato Russo) – una mano verde e una mano bianca... malattia, speranza e profezia –, Gli amanti in blu (tempera su carta incollata su cartone, 1914, collezione privata), Il poeta giacente (olio su cartone, 1915, Tate, Londra) – lo splendido roseo del cielo, un placido sonno e un sogno che s'allunga –, La nascita (olio su tela originale incollata su legno, 1911, collezione privata), Il violinista verde, studio per “Il teatro ebraico” (matita e acquerello su carta, 1917, collezione privata), lo stupefacente Nudo sopra Vitebsk (olio su tela, 1933, collezione privata) – un corpo femminile, di schiena, su un lenzuolo che naviga nel grigio del cielo, sopra i bianchi edifici, un mazzo di fiori color del sangue, macchia di vita, un'aura sospesa, una dolcezza onirica a permeare i sensi –, La mucca con l'ombrello (olio su tela, 1946, The Metropolitan Museum of Art, New York), La coppia sopra Saint-Paul (olio su tempera e segatura su tela, 1968, collezione privata), Don Chisciotte (olio su tela, 1974, collezione privata) – avatar dello stesso Chagall o simbolo dell'eroe poetico per eccellenza, l'amore senza macchia né paura, oltre ogni forzatura delle ideologie –, La passeggiata (olio su tela, 1917-1918, San Pietroburgo, Museo di Stato Russo) – radiosa raffigurazione dell'amore coniugale, oltre che struttura pittorica complessa, “manifesto della felicità”?
Una lunga e felice parabola quella di Marc Chagall, di famiglia ebrea chassidica, nutrito di cultura russa e francese, radicato nella cultura d'origine (ma meglio sarebbe dire le culture...) e inguaribilmente cosmopolita, assolutamente originale, unico, morto a 98 anni nel 1985. Quasi un secolo di esistenza attraversando due secoli per lasciarci l'impagabile eredità del suo mondo di colori e gioia e visioni.
Alberto Figliolia
Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985. Palazzo Reale, Piazza Duomo, Milano. Sino all'1 febbraio 2015. Orari: mar-dom 9:30-19:30; lun 14:30-19:30; gio e sab 9:30-22:30. Info: tel. 02 88445181 / 02 54911; www.mostrachagall.it