Me la sono appuntata sul calendario. Una data da celebrare con le lacrime agli occhi (e dove, sennò?). 18 novembre 2014, compleanno di Manlio Cerroni, Scorpione. Se avesse atteso solo qualche giorno per nascere, sarebbe stato Sagittario. Tutta un’altra cosa. Forse, e forse no: Manlio Cerroni non rientra nei canoni dei comuni mortali.
E comunque ce lo prendiamo così com’è, un po’ acqua e un po’ fuoco, poca aria e molta terra.
Auguri, messer Cerroni. E non dia retta, non porta male ricevere gli auguri in anticipo, è segno anzi che qualcuno la pensa. E a pensare a lei siamo davvero in tanti, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno e tutto quel che c’è di mezzo, di sotto e di sopra.
Il 18 novembre – e speriamo che quel giorno splenda il sole e la tramontana scacci via odori molesti e scorie cancerogene – il nostro signor Cerroni compirà il suo ottantottesimo anno d’età. In cifre arabiche: 88. Il numero 8, è risaputo, simboleggia l’infinito. Poiché lo si può scrivere, sia in verticale che in orizzontale, senza staccare mai la penna dal foglio. Vuoi mettere? E Cerroni quel giorno potrà vantare due “infiniti” messi in fila sulla sua torta di compleanno. Un tortone carico di candeline celesti che lui spegnerà con un soffio. E tutti a battere le mani.
C’era un gioco che si faceva nel dopoguerra, che i ragazzini chiamavano “il pozzo del tesoro”. Si scavava una buchetta nella terra (scansando prima le macerie), al fondo si metteva una carta stagnola (l’involucro delle gomme americane) su cui si metteva un oggettino di metallo (di solito era una catenina con la medaglietta della Madonna del Divino Amore) e sopra la buca si metteva una scheggia di vetro che riflettendo il sole faceva brillare come fosse oro il vile metallo. E lì succedeva l’iradiddio con tutti i ragazzini che gridavano: “Mio, mio!”, cercando di appropriarsi del “tesoro” di stagno.
Ma il signor Cerroni nel dopoguerra era già grande e forse non giocava già più. Faceva sul serio.
Tornando al suo compleanno. A conti fatti, il prossimo 18 novembre Manlio Cerroni (pisonianese doc) potrà contare al suo attivo la bellezza di 32.120 giorni di vita (fatta pure la prova del 9).
Bene. Che altrettanti anni, e ancora di più, egli possa vivere su questa terra disastrata e avere – perché no? – tutto il tempo per fare una piccola revisione. Questo l’augurio sincero che anticipatamente si vorrebbe inoltrare al signor Manlio Cerroni, un uomo tutto d’un pezzo.
Maria Lanciotti