Estasi
Sbarre spezzano nervi.
Uscire da me,
in volo.
Visioni acuminate,
nel simbolo
nel cosmico
a scavare tombe di antenati.
Parlare con l’inaudito,
lirismo
poesia
lingue segrete.
Intensa estasi.
Pentimento di ‘non essere stata’,
trasgressione occulta
che mi riporta all’essere.
I sogni m’istruiscono,
surrealtà
doppia esistenza
lunghissimo viaggio
orme… memorie e poi…
virata.
E ti ritrovo.
Ti ricordo e riconosco.
In quale luogo ti ho già incontrato?
Soltanto… un sogno?
Soltanto un sogno!
Il sogno è acume,
il sogno è il mio sapere.
Prima della parola è la visione.
Alla nera parola anteposi musica e colori,
alla carezza di carne
mistico erotismo.
E tu!
Profondo abisso astrale
mi risucchi
e io dico no
ai tuoi occhi,
voragini di luce.
Con la bocca ti contrasto.
Col sangue ti afferro e ti riporto
al sangue,
nella placenta della terra.
In bagni di suono
spezzo
l’istante grigiometallico
e ti richiamo qui,
al fumo d’una sigaretta
alla catena di nervi
al palmo della mano.
Il rapimento è qui,
fra le nostre braccia.
Maria Lanciotti
(Inedita, tratta da un quaderno datato primi anni Settanta)