Già il titolo - Appena alzata mi sono messa a tagliare le stelle come voi tutte - singolare ed originale, pone il lettore in una prospettiva immaginifica (come lo fa in genere la poesia), ma questa volta non per sovvertire la realtà, ma per rappresentarla.
Ed è la realtà della vita delle donne, in tutte le sue sfaccettature, sulla quale la personalità artistica dell’autrice si sofferma con la sensibilità del poeta e l’umanità del medico.
Ogni poesia ha un senso e un suono; racconta e nello stesso tempo allude, evoca.
Evoca spazi vuoti riempiti / a scivolare inverno / asciutto …o vede sul dondolo della veranda / piogge di temporali / sciami di umani insetti…
Una plaquette densa di tensione stratificata che, mentre s’ammanta del pathos della malinconia, s’appropria della funzione civile del dissenso e della forza per resistere ad ogni forma di sopraffazione e di violenza.
Sono poesie in cui la donna rilegge il suo genere e tutti i temi oggettivi autenticamente legati all’interiorità dei recessi dell’anima e al suo specchiarsi nel caleidoscopio della natura: le nuvole si abbracciano e si lasciano… scherzano con il sole e piangono… si tinteggiano e sfumano, / e poi volano.
Nello stile si manifesta poi tutta l’energia umanistica di Barbarah Gugliemana: nomi, aggettivi, verbi disegnano paesaggi fosforescenti e fantasiose ambientazioni dove l’anima cerca l’altro da sé, corre con ansia, ma non si smarrisce... trova sempre un rifugio: …uscirò di casa / per vedere che uscire è rientrare in altro di / se stessi.
Voce suadente quella di Barbarah Guglielmana che trova sempre nuove cadenze per farsi poesia di natura viva, di profonda semplicità tanto da giungere al cuore e alla mente di ciascun lettore con la dolcezza di un'eco …mentre nel cielo umido plumbeo d’improvviso / s’apre una nuvola ad un raggio di sole. / E la lacrima si fa diamante.
Da ogni pagina di questa plaquette, dunque, traspare il palpito stesso della vita, della bellezza che l’autrice ha il grande merito di saper cogliere anche là, dove altri vedono soltanto la banalità del quotidiano.
Giuseppina Rando
Barbarah Guglielmana
Appena alzata mi sono messa a tagliare le stelle
C.S.A.M. Onlus Pavia