All’alba
Obliqua la notte…
all’alba si rannicchiano
si fondono scompaiono
schiere di tardivi pensieri
ragnatele di sparite esistenze.
All’alba sorgere è risorgere:
abbandonare alle pietre il sudario
vibrare estremo del corpo.
Ri-ascoltare voci ieri straniere
arrestare sulla soglia
la miseria d’oro agghindata
dominando nei cunicoli
pianta mai divelta
ego senza limite.
Ardua la prova tra fuochi
che divampano
declinazione altra
di misteri dolorosi in modi nuovi
al tempo del sangue il coraggio
che spezza ombre nere
della notte obliqua
al ri-sorger dell’alba
sulle cime inesplorate
del multiforme esistere.
Giuseppina Rando
(20 agosto 2014)