Milano/Karthoum – Un ragazzino eritreo di 12 anni sta morendo in Sudan per una patologia renale che si potrebbe curare. L'UNHCR è purtroppo la chiave critica dell'intervento, ma – non sappiamo perché – non sta facendo nulla in Sudan, mentre il bambino perde le forze e muore un po' ogni giorno. Abbiamo cercato di superare l'immobilismo di UNHCR attivando altri attori, ma senza l'intervento di UNHCR non si può fare niente e il bambino perderà la vita.
Padre Mussie Zerai condensa questo terribile momento con poche, vere parole: «Cari amici di EveryOne Group, per questi casi bisogna che l'UNHCR in Sudan venga sollecitata a trovare un ospedale che si fa carico del problema e curare il bambino, nessuno gli darà il visto senza la collaborazione di UNHCR». Da parte nostra, non ci arrendiamo. Stiamo contattando istituzioni di tutto il mondo e prepariamo una campagna stampa.
Il piccolo Natnael è figlio di questo mondo terribile, è figlio di questa umanità incapace di coltivare una grande e unica anima, è figlio nostro. Non lo abbandoneremo, fino all'ultimo istante.
Roberto Malini, Gruppo EveryOne