Si è svolto ieri a Kampala il Gay Pride Uganda 2014, sulle sponde del Lago Vittoria. Durante la manifestazione, la comunità gay ugandese ha celebrato la decisione della Corte Costituzionale, che ha annullato la legge anti-gay approvata dal Parlamento nel dicembre dell'anno scorso, ma si è anche preparata ai nuovi attacchi che i parlamentari omofobi – i quali hanno dichiarato di aver intenzione di ricorrere contro la sentenza della Corte – porteranno contro i diritti civili e umani delle persone LGBT.
Patrick Leuben Mukajanga, direttore del St. Paul's Voice Centre di Kampala, e Frank Mugisha, direttore di Sexual Minorities Uganda, hanno catalizzato le istanze di giustizia dei gay e delle lesbiche ugandesi, correndo il massimo rischio personale e offrendo al gruppo sociale maggiormente perseguitato nel paese un punto di riferimento e un modello di impegno civile. EveryOne Group ha partecipato idealmente alla manifestazione collaborando con Patrick nella creazione e realizzazione delle T-shirt indossate dagli attivisti. Da tutto il mondo, incitamenti e messaggi di sostegno raggiungono Patrick e Frank, attraverso i social network: “Siete degli eroi!”, “Ispirate tutto il movimenti gay: non si torna indietro!”, “Con voi per sempre!”.
«Ringrazio tutti i gay e le lesbiche ugandesi che oggi sfilano con noi», ha scritto Patrick a Roberto Malini, presidente di EveryOne Group, «perché è solo grazie al loro coraggio che non siamo ancora degli invisibili. Ringrazio EveryOne Group che ci è sempre accanto e tutte le persone di buona volontà che ci sostengono. Molti amici si preoccupano per noi leader del movimento gay ugandese, sottoposti a intimidazioni e pressioni di ogni genere. Io sono religioso e so che Dio mi ha assegnato questo compito e mi chiede di essere vicino ai miei fratelli che soffrono e non sono liberi. È necessario procedere con risolutezza, fino al giorno dell'uguaglianza. 'Insieme abbiamo combattuto e vinto una battaglia' è scritto sulla mia T-shirt. Ieri, però, cento membri del Parlamento hanno preannunciato che ricorreranno nei confronti della Corte Costituzionale che ha annullato la legge omofoba. Non dobbiamo abbassare la guardia: tante altre sfide ci attendono».
EveryOne Group