In un’intervista si dichiara rivoluzionaria, contro l’embargo, dice di aver pianto per la malattia di Fidel. Non solo, sta lavorando fianco a fianco con Eusebio Leal per dare a Cuba un futuro rivoluzionario…
Apro Internet, ché ormai le ultime novità si leggono in rete mica su carta, e leggo che Yoani Sánchez ha concesso un’intervista a due giornalisti del quotidiano statunitense Cabo Cañaveral, dove dichiara ammirazione per Fidel Castro e contrarierà all’embargo nordamericano. Ho letto solo il riassunto sintetico della notizia, realizzato da Pepe Villarpando e Dagoberto Sierra, corrispondenti di PP Mail nel periodico Cabo Cañaveral. Mi ha sorpreso molto una dichiarazione di Yoani: «Nel nostro giornale 14 y Medio, non useremo mai la parola dittatura parlando della Rivoluzione e non chiameremo mai dittatore il leader della stessa, l’avvocato Fidel Castro». Non paga di tanta stupidità ha aggiunto: «Considero una mancanza di etica parlare del nostro leader maximo usando il termine dispregiativo di dittatore. Siamo giornalisti (sic!) e dobbiamo conservare un’etica nel mondo virtuale del ciberspazio e dei blog». Brava blogtrotter, da domani, per etica, riferendomi a Silvio Berlusconi, lo chiamerò illuminato riformista di centro, uomo dedito alla famiglia, morigerato, casto, grande moralizzatore dello Stato. Yoani ha parlato di embargo: «Sono convinta che deve finire per evitare che continuino a proliferare tante giustificazioni». L’articolo comparso sul blog Pepemail continua con un’enorme idiozia che non mi sento di sottoscrivere: «Fonti vicine alla blogger, affermano che ha pianto in privato per la salute di Fidel e che ha inviato una lettera alla famiglia del Comandante quando era malato».
Se tutto questo fosse vero, Yoani sarebbe ben peggiore di come l’ho conosciuta… Altra affermazione della blogtrotter, riconoscente al governo cubano per così tanta libertà di movimento: «Stiamo lavorando fianco a fianco con Eusebio Leal per assicurare un futuro migliore a Cuba, ma sempre rivoluzionario». Sogno o son desto? Il mio augurio è che la notizia sia falsa e che Cabo Cañaveral si sia inventato tutto, ché altrimenti la blogtrotter non finirebbe mai di stupirci!
Gordiano Lupi
P.S. - Autore e Redazione si trovano concordi nel ritenere si tratti di una boutade.