Siamo ben contenti che cittadini singoli, gruppi, associazioni di vario genere, organi di informazione... dicano la loro, propongano, critichino la gestione, lo “Stato di Salute” della Riserva del Pian di Spagna, uniscano i loro sforzi e le loro volontà a quanto stiamo facendo anche noi, pur “nel nostro piccolo”...
Ciò nonostante ci hanno lasciato basiti le due violenti bordate “sganciate” il 9 e 10 luglio scorsi dalle colonne de Il Giorno contro l'attuale gestione della Riserva: abusi edilizi- ci piacerebbe che il giornale svolgesse un'inchiesta a questo proposito, dal momento che a noi sono sfilati sotto gli occhi senza che ce ne accorgessimo. L'“abuso” che abbiamo identificato l'abbiamo contrastato fino in fondo, purtroppo ancora senza risultato, anche con una manifestazione di piazza ed un ricorso al TAR.
E poi abbandono e degrado del camper service “La Punta”, erbe alte, buche come voragini, letame sparso ovunque, cartellonistica carente, finanziamento discutibile per la costruzione di una chiesa, incapacità di spendere le risorse economiche a disposizione dell'Ente Riserva... insomma un elenco di “turpitudini” ambientali, incapacità gestionali, sciatterie organizzative che lasciano intravedere, da parte dell'assessore regionale C.M. Terzi la possibile opportunità di un commissariamento della Riserva.
Dal momento che è lo stesso articolista a metterci in guardia definendola una “situazione che sembra ingestibile fra denunce, azioni legali, ordinanze sindacali non rispettate” come si dice popolarmente: “ci si sono drizzate le orecchie”; non è nostra intenzione difendere l'operato del presidente Spreafico, che tra l'altro sa difendersi egregiamente da sé, ma un minimo di “ripasso storico” ci sembra il caso di farlo, perché il superficiale lettore non pensi che tutte le nefandezze elencate nei due articoli siano da addebitare unicamente all'attuale gestione che è in carica dal FEBBRAIO 2012.
Prendiamo, ad esempio, il caso più strutturale, oltre agli abusi edilizi di cui ci piacerebbe sapere, la costruzione del camper service La Punta; è stato voluto e imposto dalla premiata ditta Deghi A. (presidente Consorzio Pian di Spagna fino al 24 gennaio 2012) e Polledrotti I., all'epoca sindaco di Sorico, con la compiacenza della Regione Lombardia a “trazione” formigoniana, ma con la stessa maggioranza attuale blu forzista e verde leghista, che autorizzò una deroga per costruire su un'area della Riserva, su cui, secondo il Piano di Gestione, NON SI POTEVA COSTRUIRE.
A quegli amministratori, non certo agli attuali, la Magistratura dovrebbe chiedere ragione dei soldi pubblici mal utilizzati per una struttura che sta cadendo in rovina.
La stessa maggioranza in Regione Lombardia che non approvando una delibera del Consorzio del 17/06/2004 a tutela di una zona vergine di Riserva che fiancheggia l'Adda, ha consentito ad un privato l'edificazione di alcune costruzioni, già citate in precedenza e contro cui le scriventi Associazioni si sono strenuamente battute, senza poter impedire lo sfregio al territorio protetto.
Lo stesso “frantumatoio” dell'ex Novamin era già segnalato come incompatibile con le finalità della Riserva nel Piano di Gestione del 1996, eppure dal 1996 al 2012 dell'era Deghi è rimasto lì, attualmente è almeno sotto sequestro e quasi fermo... è la cronologia dei fatti che parla, non sono nostre soggettive valutazioni.
Bisogna per ultimo ricordare che nei suoi 30 anni di vita, la Riserva non ha mai potuto disporre di personale adeguato e di un direttore, se non per pochi mesi e a tempo determinato nel periodo 2005/06. Con i fondi dell'Ente Riserva o con quelli regionali È INDISPENSABILE ed URGENTE che il Pian di Spagna possa avvalersi di un dirigente tecnico- scientifico e di operatori di vigilanza e di intervento da “sguinzagliare” sul territorio e non a far da passacarte in ufficio.
Da pochi giorni l'Ente ha riaperto la procedura di VAS relativa al nuovo Piano di Gestione della Riserva a cui le Associazioni scriventi affidano molte speranze per la salvezza e il rilancio del Pian di Spagna; per una sua conversione ad un turismo leggero ed intelligente, ad un'agricoltura pulita e sostenibile per una reciproca e vantaggiosa integrazione fra Uomo e Natura.
Vorremmo anche che il “territorio” circostante capisse e aiutasse la Riserva, non si comportasse come hanno fatto la Provincia di Lecco nell'aprile 2012 e pochi giorni fa, il 7 luglio, il comune di Colico esprimendo parere favorevole al permanere di un capanno di caccia nelle acque del lago, “a 280 metri dal confine della Riserva”, dato della Regione Lombardia, dove gli stessi uccelli protetti e rifocillati nel Pian di Spagna, da settembre a febbraio, vengono presi a fucilate ed accoppati da alcuni “sportivi” che li aspettano armati a tutto punto. E questo senza essersi peritati di alzare la classica cornetta del telefono per chiedere cosa ne pensasse l'Ente Gestore della Riserva...
Come si può farla capire a questi amministratori che non sanno distinguere fra i “diritti” di uno o due singole persone e il BENE COMUNE di migliaia di cittadini che intendono in tutt'altro modo il GODIMENTO della natura?
William Vaninetti
p. C.R.O.S. Varenna
WWF Valtellina e Valchiavenna
Legambiente (circoli Lecco e Lario Sponda Orientale)
UNA RETTIFICA. (05/08/2014) Nel comunicato sul PIAN di SPAGNA, inviato anche a nome di Cros e Legambiente, sono incorso in uno spiacevole “infortunio cronologico”; ho attribuito la paternità del Camper Service “La Punta” al sig. I. Polledrotti, citandolo come sindaco di Sorico nel periodo in cui venne pensata e realizzata l'opera in oggetto.
In verità, fino al maggio 2001 il sindaco in carica era il sig. M. Piscen, mentre il sig. Polledrotti ricopriva la carica di consigliere di maggioranza, fu eletto sindaco a partire dal maggio 2001 e da allora si “prese in carico” le problematiche legate al Camp. Service.
Mi scuso di questo svarione con l'interessato, oltre a scusarmi per la locuzione utilizzata “premiata ditta” che è suonata particolarmente offensiva al sig. Polledrotti, mi scuso anche con gli organi di informazione e con lettori.
Ci saranno altri momenti e motivi di confronto e di polemica, ma base fondamentale di ogni discussione, anche la più accesa, non può che essere, innanzitutto, il RISPETTO DEI FATTI. Ho commesso errori, farò meglio la prossima volta. (William Vaninetti, presidente WWF Valtellina Valchiavenna)