Si chiamava Ruth, aveva due grandi trecce e mi sorrideva, dieci giorni a guardarci negli occhi, lei parlava solo tedesco io solo italiano. Una sera d'agosto sa già di fine, l'estate sa di aver consumato tutto il suo caldo, il temporale lo ha portato con sé, l'aria limpida sa di salmastro. Una sera d'agosto sul mare di Cervia è restata nella memoria: l'avrei voluta seguire a Luneburg ma un ufficiale congedato ieri non può per un anno espatriare, così vuole la legge. Lei tornò nella Germania con poco sole, io la ricordo come contenitore del caldo che il suo sorriso mi ha fatto sentire nei dieci giorni di un agosto lontano. (Giuseppe Galimberti)
1. Storie di donne – segue...