Coinvolti due dirigenti regionali, Luca Fegatelli e Raniero De Filippis, e lo storico braccio destro di Manlio Cerroni, Francesco Rando.
All’alba di venerdì 25 luglio, i carabinieri del NOE, su mandato della Procura di Roma, hanno notificato tre avvisi di garanzia relativi al lungo e complesso iter amministrativo che ha portato all’autorizzazione, realizzazione, messa in esercizio e collaudo del VII invaso della discarica di Roncigliano, situata a Cecchina di Albano, al confine con Ardea e Pomezia.
Nel mirino degli inquirenti sono finiti sia due ex dirigenti della Regione Lazio, Luca Fegatelli (Area Rifiuti) e Raniero De Filippis (Dipartimento Territorio e Ambiente), sia l'ingegner Francesco Rando, braccio destro del “ras” della monnezza Manlio Cerroni e storico amministratore delegato della società Pontina Ambiente Srl, proprietaria del sito.
Il VII invaso (foto), esteso quanto due campi da calcio di Serie A e profondo oltre 30 metri, è in funzione dal 1° agosto 2011. È stato costruito a circa 175 metri dalle prime case di Villaggio Ardeatino, nel Comune di Ardea, ed a circa 200 metri da quelle di Albano, nonostante norme regionali prevedessero esplicitamente una distanza non inferiore ai 1.000 metri.
Proprio i 2 ex dirigenti regionali, al momento sospesi dal servizio e sotto azione disciplinare da parte della Regione Lazio, hanno firmato tra il 2008 e il 2009 sia la Valutazione d'impatto ambientale (VIA) sia l'Autorizzazione integrata ambientale (AIA) grazie alle quali la Pontina Ambiente ha potuto realizzare il contestatissimo VII invaso che ancora oggi riceve, ogni giorno, non solo la spazzatura indifferenziata di Albano, Castel Gandolfo, Marino, Rocca di Papa, Ardea, Pomezia, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi; ma dall’11 febbraio scorso anche i rifiuti di: Civitavecchia, Monterotondo, Camerata Nuova, Pisoniano e almeno altri 5 comuni della Valle del Giovenzano; per un totale di circa 500 tonnellate al giorno di rifiuti.
I lavori per la realizzazione del VII invaso della discarica di Roncigliano iniziarono nella primavera del 2011. L’amministrazione comunale di Albano, Sindaco e Assessore all’Ambiente, ricevettero le autorizzazioni alla realizzazione della nuova maxi buca del Gruppo Cerroni il 13 settembre 2010 (proroga A.I.A. n. B-3695 del 13 agosto 2009) ma consegnarono i documenti ai cittadini (comitato No Inc) solo mercoledì 5 gennaio 2011, a 112 giorni di distanza, quando i termini per presentare un ricorso al Tar o al Presidente della Repubblica contro la realizzazione dell’opera erano sostanzialmente scaduti.
Non è escluso che l’intera vicenda verrà trattata nel processo a rito ordinario che partirà, a breve, al Tribunale penale di piazzale Clodio di Roma.
Daniele Castri
p. Comitato No-Inc