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Vincenzo Donvito. Poste Italiane e Alitalia/Etihad. Continuerà lo spreco dei nostri soldi?
19 Luglio 2014
 

Firenze – Poste Italiane ha annunciato di aver deciso di partecipare alla nuova Alitalia, così come si sta configurando nell'accordo con Etihad Airways. Poste Italiane, che nell'Alitalia attuale (Cai dei cosiddetti capitani coraggiosi) ha quasi il 20% di azioni, nell'assemblea degli azionisti che si terrà fra qualche giorno, in cui dovrà essere approvato un bilancio in perdita di quasi 569 milioni, dovrebbe impegnarsi per una quota di 40 milioni a saldare i debiti, condizione stabilita da Etihad per entrare col 49% di capitale (560 milioni) gestendo tutta l'attività di volo, mentre il 51% resterebbe a Cai trasformata in holding di partecipazioni. I vantaggi che Poste trarrebbe sarebbero “nell'area della logistica, delle tecnologie IT, delle carte e dei sistemi di pagamento, della distribuzione di servizi a famiglie e imprese”, tra questi vantaggi anche la vendita di biglietti Alitalia ai loro sportelli.

Poste Italiane, lo scorso dicembre aveva versato 75 milioni in Alitalia/Cai, tutti già bruciati nelle perdite. La presenza di Etihad dovrebbe farci pensare che questa volta i soldi di Poste Italiane saranno investiti bene e non come nel caso dei Cai/capitani coraggiosi? Non lo sappiamo.

Ma sappiamo solo che continuiamo a vivere in un Paese che dice di essere ed andare nel libero mercato, mentre gli utili di aziende di capitale pubblico vengono investiti in percorsi che di per se' non sarebbero contestabili viste le prospettive, ma visti i trascorsi... Inoltre ci poniamo, da utenti spesso obbligati dei servizi di Poste Italiane, una domanda: cosa ne pensano coloro che trascorrono ore ed ore negli uffici postali per spedire un bollettino di cc o una raccomandata o un pacco, o per farlo si devono sobbarcare spostamenti sempre maggiori, in città sempre più intasate dal traffico e con mezzi pubblici talvolta da incubo, vista la moria in corso di uffici postali e la diminuzione del personale addetto? Domanda che sembra ci poniamo solo noi....

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc


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