Il poeta cubano Rafael Alcides, membro della cosiddetta Generación de los 50, ha deciso di rinunciare in maniera irrevocabile a far parte della Unión de Escritores y Artistas de Cuba (Uneac) con una lettera inviata al Presidente, Miguel Barnet.
Alcides ha 81 anni, poco da perdere e coraggio da vendere, perché insieme alla lettera ha restituito la medaglia ricevuta in occasione dei 50 anni dell'UNEAC, come fondatore dell'organizzazione.
«Ho preso questa decisione perché le autorità cubane non hanno fatto entrare nel paese ai miei libri pubblicati all'estero», ha detto il poeta.
Sua moglie, la blogger Regina Coyula, ha confermato che le autorità hanno intercettato diversi libri di Alcides inviati dagli editori spagnoli, persino uno premiato dalla critica cubana. «Sono stata fatta oggetto di simile esproprio quando rientravo a Cuba dal Perù. Mi hanno sequestrato quattro libri di Alcides», ha concluso.
In passato ho tradotto in italiano alcune poesie di Alcides, 81 anni, autore di opere importanti come Agradecido como un perro, Nadie, La pata de palo, Y se mueren y vuelven y se mueren, Noche en el recuerdo, Memorias del porvenir, Libreta de viaje, Por una mata de Pascuas e El anillo de Ciro Capote. Negli ultimi mesi sono usciti in Spagna: Un cuento de hadas que termina mal e Renacimiento.
Alcides ha aggiunto: «L'UNEAC un tempo è stata la mia casa e ho contribuito a costruirla. Adesso non la sento più mia e non voglio farne parte. Le idee che in passato ci hanno unito sono ormai perdute e hanno fallito la loro portata rivoluzionaria. Restano gli amici che non hanno le mie stesse opinioni, come alcuni che le condividono, ma in ogni caso nessuno ha il coraggio di venire a farmi visita».
Gordiano Lupi