Qui la versione in pdf, scaricabile gratuitamente, per chi sa lo spagnolo; non la traduco perché già soffro di gastrite...
Questa è la “fantastica” edizione in pdf di 14ymedio. Non che l'edizione on line sia molto superiore. Il livello degli articoli è mediocre. I pezzi di Yoani Sánchez sono ripetitivi e in gran parte inutili. Dice le solite cose da sete anni e io ne so qualcosa perché la traduco da sempre. Twitter cambierà il mondo, a Cuba non ci sono i computer, a Cuba non c'è connessione, la libertà di espressione passa da Internet per tutti... Si presenta un libro definito importante in mezza paginetta. La prosa di Eliécer Ávila è tipica del burocrate funzionario di partito. Scrive come parla, cioè male. E nessuno mi toglie dalla testa che il fondatore del nuovo movimento Somos+ sia un uomo del Partito Comunista Cubano. È lui che fece fare la figuraccia al povero Alarcón in sede di incontro con i giovani comunisti all'Università. Non si sarebbe mai permesso di rischiare così grosso se qualcuno non lo avesse coperto. Infatti, guarda caso, Alarcón è stato messo da parte. Tutto faceva parte del gioco. Miriam Celaya è la migliore scrittrice (parola grossa!) del gruppo, ma la sua prosa è prolissa e ridondante. Non esiste un inserto culturale, che magari darebbe spessore. Non ci sono firme di veri scrittori. Sembra la copia in negativo del Granma e di Juventud Rebelde.
Nelle pagine di 14ymedio si dice che va tutto male, nei giornali di partito tutto va bene, madama la marchesa. Non è così che si cambierà – in meglio – Cuba. In compenso non si riesce a star dietro ai continui viaggi della blog-trotter: l'edizione in pdf (del 6 giugno) la avvista dalle parti di Granada per dire al mondo quanto sia utile Internet per la libertà (e soprattutto per le sue tasche e per la costruzione del suo personaggio), mentre l'edizione on line ci avvisa che è stata individuata dalle parti di Chicago. Invito i lettori che sanno un po' di castigliano ad andarsi a leggere Café Fuerte, Diario De Cuba, Cubadebate, Penultimos Dias e anche la rivista che Amir Valle produce in Germania, per verificare se serviva questa specie di Corriere dei Piccoli Dilettanti scritto male e senza originalità da una redazione che copia le veline da un palazzo di Piazza della Rivoluzione.
Aridatece er puzzone! Direbbe qualcuno. I cubani non capiranno, perché illoro puzzone è ben saldo al potere. Ma se questi sono il nuovo che avanza, meglio il vecchio che perde pezzi, almeno è frutto di una Rivoluzione voluta dalle masse.
Gordiano Lupi