Rutelli ha commesso un sacco di errori, ma una cosa giusta l’ha detta: smettiamola di parlare di hub come aeroporti di riferimento di una compagnia di bandiera. Gli aeroporti hanno tutto il diritto di produrre e attrarre traffico in ragione del mercato, non nella logica aziendale di un'unica compagnia aerea. Ciò è talmente vero che in tutti questi anni non è stata Malpensa a creare problemi ad Alitalia ma semmai l’esatto contrario.
Buona parte del can can che si fa oggi su Malpensa è fatto per rispolverare la vecchia idea della chiusura di Linate. Non dimentichiamoci che quando si inaugurò Malpensa sia a destra come a sinistra, in Comune, in Regione e nel Governo, c’era chi sosteneva la chiusura di Linate.
I dati hanno dimostrato l’esatto contrario: Malpensa è cresciuta e non è stata assolutamente danneggiata dal traffico di Linate, anzi se non ci fosse Linate la domanda di traffico che genera la Lombardia non potrebbe essere soddisfatta da Malpensa che nelle ore di punta ha una capacità di traffico assai limitata.
I veri concorrenti di Malpensa sono stati negli ultimi anni Torino, Venezia e Bologna che con la chiusura di Linate dopo il decreto Treu hanno trovato il modo di soddisfare una domanda locale che prima trovava sbocco solo su Linate.
Dietro la chiusura di Linate, oggi come allora, si nascondono vecchie aspirazioni immobiliari sostenute da sedicenti esperti di traffico aereo, ma per fortuna è la grande domanda di traffico a rappresentare il vero antidoto alla chiusura dell’aeroporto di Forlanini. Senza Linate il traffico aereo milanese andrebbe al collasso.
Roberto Biscardini
della Rosa nel pugno Milano
(già assessore ai trasporti della Regione Lombardia