A quarant’anni esatti dal referendum sul divorzio esce nelle librerie un saggio di Domenico Letizia che ripercorre le varie tappe di una battaglia di libertà che questo Paese spesso dimentica o dà per scontata. Storia della Lega Italiana per il Divorzio (Europa Edizioni, 86 pp, 12,90 €) è un testo approfondito e ben dettagliato che espone, oltre all’iter legislativo, le reazioni che l’introduzione del divorzio ha scatenato in Italia.
Alla base del racconto ci sono i movimenti politici, filosofici e sociali che hanno reso possibile porre fine al matrimonio anche da noi. E quindi manifestazioni, digiuni, iniziative nonviolente che, grazie a personaggi come Marco Pannella o Loris Fortuna, hanno segnato la storia libertaria di un Paese per certi versi ancora contraddittorio, un Paese di divorziati che riempie le piazze per i family day.
Ma non solo, Letizia racconta anche l’altra faccia della medaglia: la Dc di Fanfani e le associazioni cattoliche, così, rientrano tra i protagonisti di questo volume che vuole descrivere a tutto tondo il clima culturale e sociologico di quegli anni. Un clima reso ancor più efficacemente grazie ai numerosi manifesti e pagine di giornale citati e pubblicati all’interno del volume.
Quella per il divorzio è stata una battaglia, una battaglia radicale, che a ben vedere continua a tutt’oggi con la Lega per il divorzio breve. Già. Perché, come si legge, «è difficile, per i giovani delle ultime generazioni, immaginare una realtà in cui un matrimonio è per la vita. Ma è altrettanto difficile concepire come non fosse ipotizzabile, in quegli anni, un’unione al di fuori del matrimonio».
Claudia Osmetti
(da 'l Gazetin, aprile 2014
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