Milano, 23 aprile 2014: presso il Salotto del Consolato generale dell'Ecuador a Milano Roberto Malini dà vita alla performance “Il giardino dei poeti quantici”, accompagnato dalla chitarra di Sergio Prada e dall'handpan di Fabio Patronelli. Un ringraziamento al Console generale Narcisa Soria Valencia e al dottor Guaman Allende, Direttore del Centro Ecuadoriano d'Arte e Cultura.
I musicisti Sergio Prada (chitarra) e Fabio Patronelli (handpan) accompagnano la performance di Roberto Malini, creando sorprendenti paesaggi sonori. Per la prima volta il poeta milanese interpreta in pubblico le poesie del nuovo libro Il giardino dei poeti quantici. Presentando il reading, Malini ha tracciato un parallelo – citando Planck ed Eisenberg – fra la visione delle particelle di materia e delle radiazioni che offre la meccanica quantistica e la necessità di modificare il punto di vista del poeta e l'uso delle parole nelle composizioni, «per superare la percezione cosciente del linguaggio da parte del lettore/spettatore e raggiungere, risvegliandoli, centri percettivi non completamente consci e, dunque, terreno di scoperta e di evoluzione».
La lettura di Roberto Malini è caratterizzata da continue variazioni di ritmo e intensità della voce, parole sottolineate da echi, riverberi e riflessi. E poi il sussurro, il soffio, la nenia, la cantillazione e il canto. L'uso innovativo del kirtan, il canto dei mantra e le valenze degli spazi bianchi di silenzio, in cui germina la musica della chitarra di Sergio Prada e il ritmo psicotropo dell'handpan – le cui risonanze sono simili a quelle delle campane tibetane – di Fabio Patronelli.