Un incontro tra scrittrici, presso il centro culturale Agorà di Lucca, all’interno del progetto voluto dall’Assessorato alla Cultura del Comune, “Femminile plurale… ed anche un po’ maschile”, volto a dare visibilità e valorizzare i talenti femminili lucchesi, pur senza esclusione delle rappresentanze maschili. Pubblico partecipe, coinvolto dalla lettura di numerosi testi poetici.
Alba Donati, originaria di Lucignana, piccolo paese della Garfagnana, vive a Firenze dove lavora in ambito editoriale e letterario, dopo esperienze con Rai 3, Rai Radio 3 e presenza con rubriche di poesia sulle pagine culturali di varie testate giornalistiche. La dimensione familiare, la continuità degli affetti, nei suoi versi si affiancano ai momenti più drammatici della nostra storia e del nostro presente.
Notte di San Lorenzo
Dormite insieme nello stesso letto
con i vostri ottant’anni di differenza,
del mondo non sappiamo più niente:
non ascoltiamo i telegiornali
né tantomeno compriamo un giornale,
abbiamo scelto il silenzio, l’accadere del giorno,
lo spazio intorno alla nostra casa.
Se c’è da andare in farmacia, andiamo
se c’è da andare alla posta, anche
ma per il resto abbiamo deciso
di coprire a grandi passi il selciato
davanti alla porta e di salire e scendere
le scale tante volte per prendere e portare.
Poi quando vengo a dormire vi separo:
ti metto nel letto piccolino e io prendo
il tuo posto nel letto matrimoniale.
Salgono gli spiriti dalla stanza
attratti dalla mancanza di rumori,
anche un’aria stellata avvolge le mura
e noi veleggiamo tutta la notte,
tu alla ricerca della Strega Malefica,
io di te, e tua nonna di te, di me e del suo primo
amore
[in: A. Donati, Idillio con cagnolino, Fazi ed 2013]
Sandra Vergamini, torinese, nel 1978 si è trasferita con la famiglia in Garfagnana, dove vive e lavora. La lettura, scoperta precocemente, è stata per lei rifugio e consolazione. Ha iniziato a dedicarsi alla poesia grazie ad importanti incontri culturali ed umani.
L’assenza è un elemento trasversale delle sue liriche, sia come elaborazione del dolore della prematura perdita della madre, sia come richiamo alla attenzione ed alla tenerezza.
Mi sorprende
Mi aggiro in certi giorni
come un animale in gabbia
è la tua voce che mi manca
come un buco sul fondo del respiro.
Riassetto le ragioni
e tutti i piccoli sorrisi stanchi
sobbalzo ad ogni svolta del pensiero
ed ogni gesto è storia
girato senza scena del ritorno.
Mi sorprende sempre arresa la sera
e a passi cadenzati e lenti
entro strisciando nella tua notte.
[in: S. Vergamini, Il tenero peso dell’ombra, Lepisma ed. 2011]
Marisa Cecchetti, pisana, vive a Lucca da più di trent’anni, dopo un periodo trascorso in Emilia con la famiglia. Per la critica letteraria ha collaborato con varie testate giornalistiche, con Stilos, ed attualmente con Atelier, Tellusfolio e vari siti web. Pubblica poesia e prosa. Ha tradotto il poeta del Botswana Barolong Seboni.
Ragazzino
Ragazzino non avrà vent’anni
libero nell’aria
a torso nudo sopra il tetto
di mezzogiorno,
-fortuna se la madre non lo vede
sul posto di lavoro.
Come a figlio
-io che lo osservo
dal tavolino-
“metti il cappello” vorrei dire
“proteggiti la pelle
guarda dove poggi il piede”.
Sollevo anch’io le spalle
un po’ dolenti
dalla tastiera
vedo il suo sguardo
dentro la mia stanza
mi chiedo se nel sole lui m’invidia
o mi compiange,
se gli ricordo un banco non amato
o una possibilità
mancata.
Libere tornano le dita
sulla tastiera, come il mio pensiero
che amaro contempla il privilegio.
[in: M. Cecchetti, Cantieri, Del Cerro ed. 2007]