Garrincha è un vignettista molto dotato. Disegna da anni Fidel Castro e il fratello Raúl come se fossero due personaggi dei fumetti. Sembrano Calvin e Hobbes, dove Calvin è il monello Raúl e Hobbes la tigre (ormai di carta) Fidel. Garrincha ha scritto una Storia della Rivoluzione Cubana a fumetti che andrebbe tradotta e pubblicata, se in Italia il fumetto comico avesse ancora un mercato, come negli anni Settanta. Ma forse non basterebbe, perché la visione di Garrincha è alternativa, antisistema, per dirla con parole care alla retorica di regime: controrivoluzionaria. La satira è per definizione contro il potere, e a Cuba non può che dirigersi contro chi detiene il potere da oltre 50 anni, con metodi dittatoriali. In Italia, però, certa cultura di sinistra non può accettare che si derida una rivoluzione simbolica come quella cubana...
Non facciamoci il sangue amaro e veniamo alla vignetta di oggi che fa esprimere Fidel Castro con uno slang avanero intraducibile e torna sulla questione del cittadino statunitense in sciopero della fame nelle carceri cubane. “Fai attenzione con Alan Gross... e non tornare senza i nostri prigionieri”, dice Fidel al fratello vestito come un cavaliere medioevale che impugna Alan Gross come se fosse una lancia. La questione politica sta in questi termini: Raúl Castro sta trattando la restituzione del nordamericano in cambio degli agenti dei servizi segreti cubani ancora incarcerati negli Stati Uniti con l'accusa di spionaggio. Vedremo come andrà a finire, ma per il momento sorridiamo con Garrincha.
Gordiano Lupi