“Le conversazioni con Plevano sono cominciate a metà degli anni ’80. Sicuramente, più che dell’incontro fra uno psicologo dell’arte e un pittore, si è trattato di mettersi entrambi in ascolto delle opere.
All’epoca avevo creato il Laboratorio di Psicoanalisi Applicata per la Cattedra di Psicologia delle Arti dell’Università di Bologna, per rendere sistematico questo tipo di ricerca. Plevano mi ha sempre detto che per la sua arte questa esperienza è stata decisiva. Lo è stata anche per me sul piano della clinica. D’altra parte, non ci sarebbe Psicoanalisi se Freud non avesse conversato, non con Michelangelo, ma col suo Mosè, o con la Sant'Anna di Leonardo. Per quanto mi riguarda non mi sono mai occupato degli autori, quanto dei processi che l’arte produce sulla mente. Questo scarto fra autore e processo mette l’opera, ovviamente in primo piano. Plevano ha sempre voluto questo, in alternativa radicale alle posizioni della critica d’arte, è sempre stato più interessato a cosa fosse implicato, nelle sue opere, della mente o del corpo di chi le guarda...”
Riccardo Marco Scognamiglio
Psicologo dell’arte, Somatologo