Per chi non è di Bolzano, il circolo citato opera nella città e provincia da 44 anni e ha letteralmente costruito un pubblico teatrale molto vivace e partecipe. Ha viaggiato con fatica e molto lavoro volontario, con un impegno di quelli di una volta ed è sempre riuscito a tener fuori la testa e a continuare.
Da ultimo è stato preso di mira dall'assessorato per la cultura in lingua italiana della provincia di Bolzano e ora sfrattato dal Comune entro le 11 della mattina del 1° marzo dalla sede dove vive da un po' d'anni.
La storia merita di essere raccontata: il comune di Bolzano ha deciso di buttare giù un grande edificio scolastico in ottime condizioni per fare al suo posto un centro bibliotecario multimediale ecc. Per ora ha solo i fondi (1 milione di euro) per la parziale demolizione, ma non ha ancora avviato le procedure per il successivo appalto dei lavori, né ci sono soldi per la ristrutturazione.
Sembra una scelta urbanistica molto discutibile e infatti in città si discute molto. Al piano terra della scuola intitolata a Giovanni Pascoli è ospitata la Comune e altre associazioni. La Comune non ha obiezioni al polo bibliotecario, ma sostiene che nel grande edificio che può essere ristrutturato senza demolizione, al piano terra sarebbe possibile e utile collocare una Casa delle associazioni, per le associazioni prevalentemente in lingua italiana e/o miste. Sembra ragionevole, ma non si ottiene ascolto.
Sicché i sospetti non possono mancare. Per quanto mi riguarda (e ciò che dico è sotto la mia responsabilità personale e di nessun altro) penso che ci può essere sotto qualcosa di simile a ciò che in Trentino si sta indagando a proposito della Compagnia delle Opere, per i soldi fluiti in quantità ai suoi capi; come si è visto da ultimo anche in Lombardia: se di ciò si trattasse, sarebbe un discorso molto ampio riguardante la virtuosissima autonomia speciale del TAA, che da un po' d'anni ha alquanto ottenebrato le sue virtù. Forse qualcosa si può cominciare a capire
Lidia Menapace