Volevo solo ricordare al Presidente del Consiglio che se l'Italia non adotterà misure tali da far uscire dalle 205 carceri italiane oltre 25.000 persone entro il 28 maggio prossimo, l'Italia dovrà pagare ingenti sanzioni e affrontare successivamente centinaia di ricorsi per i medesimi motivi per cui il signor Torreggiani e altri hanno denunciato la Repubblica italiana per la sistematica violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani – quello relativo ai trattamenti inumani e degradanti.
La Corte di Strasburgo ha adottato una sentenza pilota contro l'Italia dando ragione ai ricorrenti e fissando per l'appunto al 28 maggio il termine entro il quale occorre correre ai ripari.
Nel dibattito alla Camera del 4 marzo scorso, convocato in risposta al messaggio alle Camere del Presidente Napolitano dell'8 ottobre 2013, Lega, Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia si sono dichiarati totalmente contrari a qualsiasi misura deflattiva, gli altri invece son sembrati più possibilisti con un'eccezione, il Partito Democratico.
Nel Pd infatti pare che i renziani siano contrari mentre il resto si sia chiaramente espresso a favore di amnistia e indulto.
Se, almeno stando alle dichiarazioni, il problema principale di Matteo Renzi è quello del taglio dei 'costi della politica', è bene che il Presidente del Consiglio sappia che i costi della mala-politica, e cioè il proseguire con la mala-amministrazione della giustizia, sono costi di gran lunga superiori a quelli strombazzati dall'anti-politica sia dal punto di vista economico che dal punto di vista della legalità costituzionale e quindi delle miserie e tragedie umane.
Ecco, Renzi ci ripensi e faccia due conti. L'amnistia gli conviene anche dal punto di vista economico. La faccia almeno per quello.
@Perdukistan
(ripreso ne 'l Gazetin, marzo 2014
da L'Huffington Post, 06/03/2014)