Domenica , 24 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Spinus
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Maria Lanciotti. Stasera si cambia programma
15 Marzo 2014
 

Stasera si cambia programma1

 

Sento che mi sta fissando ma non mi volto. Continuo le mie faccende mentre la nuca mi si arroventa sotto lo sguardo sornione che non si abbassa. Intanto penso a come liberarmene. Non si può continuare a vivere così, non c’è spazio per tutte e due nella stessa casa. Potrei avvelenarla lentamente o simulare un incidente domestico o inventarmi una rapina a mano armata in cui lei resti vittima. Troppo macchinoso, non ce la farei a reggere la parte, divorata come sono dall’odio. Rischierei di essere scoperta e pagare per un delitto semplicemente necessario perché io possa continuare a vivere. E andrei comunque a perdere la posta in gioco, in questo duello mortale che dura ormai da troppo tempo.

Non sento più il suo sguardo trafiggermi il collo. Mi volto e vedo infatti libero il vano della finestra che di solito occupa per seguire ogni mia mossa, con pigrizia studiata, con noncuranza, si potrebbe dire, se non la conoscessi troppo bene.

È lei che mi sta intossicando lentamente, lei che aspetta di vedermi rotolare dalla scala o scivolare sul pavimento cerato e rompermi la testa, lei che spera in qualche intrusione criminosa che sia per me letale.

Non l’avrà vinta. E questa situazione balorda non durerà a lungo. Devo farla finita, prima che lei mi sfinisca.

Prendo gli arnesi e mi dirigo al boschetto dietro casa. Scelgo il punto e inizio a scavare. Mi spezzo la schiena, maledicendo la mia nemica, e preparo la buca. Vado nella rimessa, prendo un mezzo sacchetto di calce e lo trascino fino al boschetto. Sudando come una bestia sotto il sole di luglio. Mentre lei se ne sta comodamente sdraiata a prendere il fresco nel patio.

Ora sono io che la osservo senza che lei manifesti di accorgersi della mia presenza. Finge, ne sono sicura, nulla le sfugge di ogni mio gesto. Sa allora anche della buca che ho scavato, della calce che ho preparato accanto alla fossa. Eppure se ne sta beatamente stesa tra fiori e zampilli d’acqua come se la cosa non la riguardasse.

Non mi convince. Vorrei entrare nella sua testolina e strapparle il segreto di tanta arroganza, di tanta mascherata cattiveria. Vorrei capire come la pensa nei miei riguardi, e cosa stia architettando ai miei danni. A vederla si direbbe una creatura bella e innocente, vivace ma non troppo, allegra ma contegnosa. Ma a me non m’incanta.

Devo sbrigarmi prima che torni mio marito. E prima che mi vengano a mancare le forze. Presto tutto sarà sistemato. E riprenderò finalmente a vivere.

Sto studiando il modo di procedere, quando lei viene a sedersi di fronte a me, e tranquillamente mi scruta.

Forse l’ho sopravvalutata, forse non è così intuitiva come immaginavo che fosse. Non ha subodorato nulla, aspetta forse che le serva il pasto serale, che mi metta ai fornelli per preparare la cena al suo amato uomo.

Stasera non si mangia, bella. Stasera si cambia programma.

Indosso il grembiule e i guanti da giardiniere, afferro la zappa e fingo di smuovere la terra in giardino, il suo sguardo me lo sento sottopelle come un’orticaria bruciante ma sopporto in silenzio.

Mi volto e la osservo a mia volta, a viso aperto, con l’odio consueto perché nulla sospetti. Mi asciugo con il dorso della mano il sudore della fronte, mi avvio impugnando la zappa verso la fontanella come avessi l’intenzione di bere, lei mi segue come un’ombra malefica, io mi volto di scatto e con un colpo di zappa tento di spezzare il suo corpo in due, ma riesco a prenderla solo in parte, in minima parte, e lei balza via con un urlo, tento di inseguirla ma è inutile, riproverò domani.

Quando arriva mio marito, tutto è tranquillo; la cena sul fuoco, la tavola apparecchiata, le candele accese, il profumo del suo dolce preferito pronto da sfornare.

Ma quando mi giro per salutarlo, il terrore mi afferra.

Stringe nella mano la coda fulva della sua amata gattina, e non c’è traccia di pietà nei suoi occhi.

«Assassina» mi dice, e lasciato cadere il prezioso lembo del corpicino amato, tenta di strangolarmi.

In quel momento, magnifica e altera rientra la mia rivale. Mi fissa beffarda mentre mi dibatto cercando inutilmente aria. Sono allo stremo, sto morendo asfissiata, mentre mio marito continua a stringermi alla gola con mani d’acciaio.

Lei assiste alla mia agonia senza apparente interesse, quasi divertita ma con moderazione. Quando sto per lasciarmi andare, lei si struscia alle gambe di mio marito, e gli fa le fusa.

«Ron, ron, ronnn» e quel suono vibrante, benefico, allettante, rapisce come sempre il mio uomo, che più non mi appartiene da quando la gatta che ci è stata regalata da mia suocera l’ha stregato. E dimenticandosi di me, che cado come uno straccio a terra, si china e prende tra le braccia la sua gattina mutilata, raccatta la bella fluente coda, e a sirena spiegata corre verso il veterinario più vicino.

Non sanno cosa li aspetta al ritorno. Vado nel boschetto e prendo a spalare come un’indemoniata, mi occorre una fossa ampia e profonda che li accolga tutti e due, mio marito e la sua amante felina, dopo che li avrò entrambi tramortiti. E se tenteranno di rimettere fuori la testa, sarò lì pronta ad assestare il colpo di grazia.

Non sopporto più di vederli amoreggiare sotto i miei occhi, spudoratamente, con la mano di lui che l’accarezza a lungo sul dorso flessuoso, mentre si parlano con i suoni misteriosi degli animali in calore. Ed io ad osservarli invidiosa, accantonata e respinta.

 

Maria Lanciotti

 

1 Racconto breve da 150strade, 2013.


Articoli correlati

  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estemporanee
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Un passo dopo l'altro...
  Maria Lanciotti. Forza Roma!
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non vedo bambini nel borgo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senzatetto
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Seducente Natura
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dieci haiku
  Maria Lanciotti. E Gesù lagrimò
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Casi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Traccia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pasqua 2022
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Leggi
  Maria Lanciotti: La Rosa di Ferro
  Maria Lanciotti. Sulla Ciampino-Roma alcuni anni fa
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Carezze di aghi
  Maria Lanciotti. Augusto racconta.../ Ringo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eroi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ho conosciuto una ragazza...
  Premi e concorsi/ Maria Lanciotti. Giuggiole m’offri...
  Maria Lanciotti. Ricordati di santificare le feste
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Meditando
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sempre
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’ultima freccia...
  Maria Lanciotti: “Tempo di abbracciare”. Prendendo spunto dal libro dell’Ecclesiaste
  Maria Lanciotti su Storia dell'infelicità di Flavio Ermini.
  Maria lanciotti: Io Nico che so come amarti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’amore lo piantai nell’orto per l’inverno...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Binari
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Indios
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rinascita
  Alberto Pucciarelli. “Il Villaggio di Gennaro”, ovvero Cooperativa san Giuseppe
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Tepee
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensieri di pace
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Borgata Mondo
  Maria Lanciotti. Il Caligola riflesso
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Boom e controtendenza (1998)
  Maria Lanciotti. La voce della Luna
  Maria Lanciotti. La Cina nel cuore
  Premio di poesia e stornelli nei dialetti del Lazio “Vincenzo Scarpellino” 2016
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco, più della bianca neve...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E pensavo a te (per i Ragazzi del ’99)
  Maria Lanciotti. Il gioco del “Mai si sarebbe pensato”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Veranda sul mare d’inverno...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco
  Maria Lanciotti. Cantuccio della fantasia/ Leggende indiane. (Quinta parte)
  Maria Lanciotti. Qui ci sono i leoni
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Assolo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Generazioni
  Luca Leoni. “Se tu mi chiedessi”, ovvero la realtà che precede la fantasia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuvole e fumo
  Maria Lanciotti. Panorama
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cosmo
  Maria Lanciotti. Amal, la speranza migrante
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane (Terza parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cicli
  Roma. Trentennale del Movimento studentesco “La Pantera”
  Maria Lanciotti: Questione di QI
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Prima parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per una morte bianca in fonderia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Natale 2023. Mani nude. Mani aperte
  In libreria/ Maurizio Rossi. “Riόne Munnu (Borgata Mondo)” di Maria Lanciotti
  Petra VoXo. Dove sono finite le voci delle bambine?
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estasi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Primavera
  Maria Lanciotti. Tutti al mare al tempo del Boom sulla costa laziale
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Romanza
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E tu ridevi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nossignori...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Il viaggio continua…
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dedicata
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Percezioni (12 haiku)
  Maria Lanciotti. La Natura che combatte
  Vetrina, In libreria/ Maria Lanciotti. Suono e visione – 1/3
  Maria Lanciotti: Aspettando Samuele
  Maria Lanciotti. Compleanni
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Poi finirono le parole...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mimose
  Maria Lanciotti. Natale all’ipermercato
  I brevissimi/ Maria Lanciotti. Voci dall’isola
  Maria Lanciotti. La via di Pepe
  Mario Lozzi*. Ri-lettura de “La figlia della Rupe” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Brevemente
  “La sacca del pastore” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Se mi strappassi di dosso...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mediterraneo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La ballata del monsignore
  Maria Lanciotti. Forty Fingers ‒ Altre note sul sesto rigo
  Maria Lanciotti. Murale
  14 febbraio. Amore, “dacci un segno di vita”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non darti pena...
  Spot/ Maria Lanciotti. E dirti ancora
  Amina e la maledizione dell’abate
  Maria Lanciotti: La confessione
  Maria Lanciotti: Un passo indietro
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti. I brevissimi/ E io aspetto Elisa
  Lapegrama: “Come andarono i fatti” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L'onda
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Che non ti perda...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 3.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. oblivion
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 1.
  In libreria/ Roberto Canò. Maria Lanciotti tra prosa e poesia nella raccolta “Spirali”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Paisà
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Amore mio
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sassi e astri
  Maria Lanciotti. Castelli da amare
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Io sono musulmana
  Maria Lanciotti: L'ultimo Milingo a Zagarol
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Notte di primavera
  Maria Lanciotti: Invettiva
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Seconda parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Immagini in forma di haiku
  Maria Lanciotti. La vera faccia del corteo contro l’inceneritore di Albano
  Shingle. Diari scritti dai padri per i nostri figli
  Maria Lanciotti. 1960 ‒ Versi giovanili
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ehi, ehi! tempo...
  Gabriele Santoni. Ri-lettura de “La figlia della rupe e del mare” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. Lascia ch’io cerchi la mia strada...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Anno zero
  Maria Lanciotti. “Canto di primavera”
  Vetrina – In libreria/ Maria Lanciotti. Flash
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senza cattiveria
  Maria Lanciotti: Per chi ama, per chi è amato.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dammi una mela...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Araldica
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Vetrina/ Maria Lanciotti. In secca
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ecclèsia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per un impiccato in cella d’isolamento
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nella terra degli avi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Inganni (Il nuovo mondo)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ancora sono
  Maria Lanciotti. Un sorriso che non si spegne
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensiero d’aprile
  Vetrina/ Maria Lanciotti. M’invita ancora...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora e sempre una possibilità per un sogno di pace
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 1
  Maria Lanciotti. Se tu mi chiedessi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lascito
  Maria Lanciotti. Campo lungo
  Luca Pizzurro. Riflessioni dal sesto piano di un palazzo con vista su Napoli
  Vetrina/ Maria Lanciotti. A volte, il cielo... (1960)
  Maria Lanciotti: L’ombra cupa der cupolone
  Rilettura/ Luigi Boccilli. “Campo di grano” di Maria Lanciotti
  In libreria/ Memoria e dialetto in “Giracéo” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La montagna della Pace
  Maria Lanciotti: I mangiatori di carta.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Già tutto detto...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rischiara l’aria un sorriso
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Antico padre
  Monte Compatri. Maria Lanciotti per “Il Caligola riflesso”
  Maria Lanciotti. Music “on Volcanic Lakes”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non attendo più roventi lave...
  Maria Lanciotti. Poesie sparse
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 2.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku – con e senza kigo
  A Monte Compatri il Villaggio di Gennaro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuove terre
  Tonaca e mascherina. La CEI al tempo del Covid
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Torrente
  Vetrina/ Maria Lanciotti. I colori della barbarie
  Maria Lanciotti. Mi hanno rubato la conca di rame
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku classico con e senza kigo
  Maria Lanciotti. La rosa nera e la rosa rossa, una storia follemente umana – 1
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non più picchi e strapiombi...
  Maurizio Rossi. Ri-lettura di “Giracéo” (Capogiro) di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Infinitamente mai
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Erano i giorni che non si spengono a notte
  Maria Lanciotti. Estate 1943 – Forse un ricordo, forse un racconto
  I “Brevissimi” di Maria Lanciotti/ 1. Rione Mirafiori
  Maria Lanciotti. Fotogrammi
  “La voce delle bambine” all’ex chiesa di San Francesco a Velletri (Roma)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Affoga nel nero...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cela i tuoi versi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Petali
  Vetrina/ Maria Lanciotti (haiku)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Scorreva come lava nella gola...
  Salva con nome, Patrizia Garofalo
  Maria Lanciotti, Pensierino estivo della sera
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Vieni, mio caro uomo...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eppure sai...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare degli Ardeatini
  Maria Lanciotti. Ri-lettura in versi del “Caligula” di Maria Grazia Siliato
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ora che le parole...
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy