Parlare di Slow Food in Valtellina non è possibile senza tornare con il ricordo a colui che molti anni fa ha creduto in questo movimento che promuoveva il ritorno a un approccio più naturale e umano all’alimentazione ed ai prodotti tradizionali, Pier Bottà. Per molti anni il nome di Slow Food è stato legato al suo dinamismo e alla sua caparbietà, la scomparsa del fondatore dell’associazione in Valtellina ha messo in naftalina per qualche tempo Slow Food che da un anno a questa parte ha ripreso invece spinta e vigore con iniziative sempre interessanti.
Il fulcro dell’attività resta la valorizzazione dei prodotti di qualità, che siano locali o di fuori, vini o formaggi, piatti o ricette in un’ottica di promozione dell’educazione alimentare. Sabato 7 ottobre nella prestigiosa cornice dell’Hotel Le Prese sul lago di Poschiavo si è tenuta una delle cene Slow con un menù di grande qualità in cui si incontrano prodotti della tradizione poschiavina rielaborati dagli chef dell’hotel. Una serata che bissa quella di fine luglio alla tenuta “La Gatta”, ospiti di Domenico Triaca, anche in questo caso una cena fuori dagli schemi classici, un chisciöl della neonata Confraternita cucinato dalle abili cuoche della Pro Loco di Serio, ma soprattutto i sapori genuini delle "ossa" bollite servite con patate e insalata e innaffiate dai rossi di casa Triaca. Il sottofondo musicale, la bella serata e lo stile sobrio ma informale di una serata particolare hanno completato un quadro di grande effetto.
Un dipinto di sapori un po’ dimenticati che sotto l’egida della filosofia Slow sono stati riportati al contatto di palati sempre più desiderosi di tornare alla tradizione e alla genuinità della tavola.
Andrea Gusmeroli
(da Tirano & dintorni, ottobre 2006)