Arriva settembre e riparte ufficialmente il mondo dello sport agonistico, dopo gli allenamenti prima pigri poi più convinti degli ultimi sprazzi d’estate si torna in campo. Il calcio, ovviamente, non fa eccezione e riparte dopo l’euforia dei Mondiali che, ogni tanto è bello ricordarlo, ci hanno portato non si sa come ne perché ma ci va bene lo stesso, sul tetto del mondo. Mire un po’ inferiori rispetto a Cannavaro e C. per l’US che dopo aver preso le misure con il campionato di Seconda categoria lo scorso anno, intende provare il salto di qualità per tornare faticosamente a pestare erbe più prestigiose. L’anno nuovo ha portato alcune novità, innanzitutto il tecnico, un nome ben noto nel mondo del calcio nostrano, quello di Fernando Ceresoli, attaccante grosino di grande esperienza che di calcio ne mastica e non di rado ne pratica ancora adesso a buon livello sui campi dei tornei estivi. Forte personalità e piglio deciso per guidare una squadra che pare avere un buon equilibrio tra giovani di buone prospettive e “senatori”. E se di senatori si parla non si può non segnalare il rientro del figliol prodigo del calcio nostrano, Mattia Marchetti forse il miglior talento che la generazione dei trentenni (o appena oltre a dire il vero) ha espresso a Tirano. Il gruppo dei Mostacchi, Marchesi, Esposito, Battaglia, Bresesti solo per fare alcuni nomi dimenticandone molti altri, che avevano ormai un decennio fa portato l’US a buoni campionati in Prima.
Marchetti è stato l’unico a uscire da Tirano e non rientrare diventando un punto di forza del Sondrio in Eccellenza, per lui un decennio abbondante di calcio “lontano da casa” e forse è stata la nostalgia, forse l’essersi stufato di fare il pendolare, forse una naturale voglia di abbassare il ritmo ha portato Mattia a indossare di nuovo i colori giallorossi del Tirano.
Una presenza che non potrà che far bene alla squadra, un giocatore di grande esperienza, un ragazzo di carattere e dal grande carattere, tanto serafico, sorridente ed educato fuori dal campo quanto determinato e grintoso una volta che c’è da correre dietro il pallone. Il tutto condito da un’ottima tecnica per il Maldini dì nòs.
Tra le novità della formazione del Presidente Oberti l’ingresso in prima di alcuni juniores e il rientro da Sondrio di Simone Pini, del portiere Enrico Plozza, di Alex Parolini, del sondalino Manuel Zappa, di Claudio Zubiani dal Traina, di Maximilian Scarì e del talentuoso Gianni Rinaldi.
Nelle prime partite anche i risultati sono stati positivi anche se in alcuni frangenti sembra ancora troppo sterile l’attacco, pochi i gol fatti, ma in compenso le occasioni in ogni partita sono numerose, come accaduto con la Porlezzese nella vittoria 1-0 ed anche nel pari a reti immobili con il Piantedo, tutto starà a continuare sulla via dell’organizzazione del gioco e nella convinzione di poter fare il salto di qualità.
L’ambiente della società è sereno e la convinzione di fare bene c’è, le pressioni sicuramente non sono eccessive né condizionanti, si respira la voglia di fare bene e di dare il meglio per ridare a Tirano un ruolo nel calcio provinciale.
Siccome il buon giorno si vede sempre dal mattino ecco tornare l’impegno della Tiranese sul versante giovanile con il ritorno della scuola calcio che ogni anno coinvolge centinaia di bambini in un’attività che, soprattutto per i più piccoli, è un gioco ed un divertimento lontano mille miglia dal calcio che ci propinano ogni giorno i media.
Andrea Gusmeroli
(da Tirano & dintorni, ottobre 2006)