Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Arte e dintorni
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
L’incanto dell’affresco. Capolavori strappati 
Da Pompei a Giotto, da Correggio a Tiepolo
De Roberti
De Roberti 
28 Febbraio 2014
 

   

una storia già lunga e che gioverebbe ripercorrere e approfondire (…) anche perché, nella sua alternativa di successi e di contrasti, di proposte radicali e di remore impastate d’ignoranza e pavidezza, spargerebbe riflessi preziosi anche sulla storia del gusto italiano e del suo atteggiarsi verso il proprio passato. Credo anzi che se ne potrebbe cavare un libro bellissimo (speriamo che un giovine voglia attendervi), oppure una utile ‘mostra Storica’.

Roberto Longhi

 

 

Il MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna prosegue la sua indagine su temi di grande interesse ancora da approfondire con l’ambizioso progetto espositivo dal titolo L’incanto dell’affresco. Capolavori strappati da Pompei a Giotto, da Correggio a Tiepolo, a cura di Claudio Spadoni e Luca Ciancabilla (Catalogo Silvana Editoriale).

La mostra si divide in sei sezioni ordinate secondo un indirizzo storico-cronologico: dai primi masselli cinquece-seicenteschi, ai trasporti settecenteschi, compresi quelli provenienti da Pompei ed Ercolano, agli strappi ottocenteschi, fino alle sinopie staccate negli anni Settanta del Novecento.

Più di mezzo secolo or sono Roberto Longhi, anche sull’onda del successo della prima “Mostra di affreschi staccati” che si tenne al Forte Belvedere di Firenze (1957), avvertì molto tempestivamente la necessità di allestire un’esposizione che potesse ripercorrere la secolare storia e fortuna della pratica del distacco delle pitture murali. Che era anche una storia del gusto, del collezionismo, del restauro e della tutela di quella parte fondamentale dell’antico patrimonio pittorico italiano.

Risalgono ai tempi di Vitruvio e di Plinio le prime operazioni di distacco, secondo una tecnica che prevedeva la rimozione delle opere insieme a tutto l’intonaco e il muro che le ospitava. Il cosiddetto “masello”, che favorì il trasporto a Roma di dipinti provenienti dalle terre conquistate, altrimenti inamovibili, dopo secoli di oblio trovò nuova fortuna a partire dal Rinascimento – nel nord come nel centro della Penisola – favorendo la conservazione per i posteri di porzioni di affreschi che altrimenti sarebbero andati perduti per sempre. Così, in un arco temporale compreso fra il XVI e il XVIII secolo, vennero traslate la Maddalena piangente di Ercole de Roberti della Pinacoteca Nazionale di Bologna, Il gruppo di angioletti di Melozzo da Forlì dei Musei Vaticani, La Madonna delle Mani del Pinturicchio: opere presenti in mostra.

Un modus operandi difficile e dispendioso che a partire dal secondo quarto del Secolo dei Lumi venne affiancato, e piano piano sostituito, dalla più innovativa e pratica tecnica dello strappo, prassi che tramite uno speciale collante permetteva di strappare gli affreschi e quindi portarli su di una tela. Una vera rivoluzione nel campo del restauro, della conservazione, ma anche del collezionismo del patrimonio murale italiano. Così mentre nelle appena riscoperte Ercolano e Pompei si trasportavano su nuovo supporto, per destinarle al Museo di Portici, le più belle pitture murali dell’antichità, nel resto d’Italia si diffondeva la rivoluzione dello strappo.

Nulla sarebbe più come prima. Da quel momento in poi e fino a tutto il XIX secolo un numero cospicuo di capolavori della pittura italiana furono strappati, staccati dalle volte delle chiese, delle cappelle, dalle pareti dei palazzi pubblici e privati che le accoglievano da secoli, per essere trasportati in luoghi più sicuri, nelle quadrerie e nelle gallerie nobiliari e principesche d’Italia e di mezza Europa. Spesso infatti, dietro a conclamare esigenze conservative, si celavano implicite motivazioni collezionistiche.

Andrea del Castagno, Bramante, Bernardino Luini, Garofalo, Girolamo Romanino, Correggio, Moretto, Giulio Romano, Nicolò dell’Abate, Pellegrino Tibaldi, Veronese, Ludovico e Annibale Carracci, Guido Reni, Domenichino, Guercino: tutti i grandi maestri dell’arte italiana fra metà del Settecento e la fine del XIX secolo furono oggetto di attenzioni di abili estrattisti, anche loro, come gli illustri artisti sopracitati, e come alcune fra le più belle pitture di Ercolano e Pompei, sono protagonisti della mostra del Mar.

Ma la prassi estrattista conoscerà la sua più fortunata stagione proprio nel secolo scorso, quando, a partire dal secondo dopoguerra furono strappati e staccati un numero impressionante di affreschi. I danni provocati ad alcuni fra i principali monumenti pittorici italiani dai bombardamenti bellici e la convinzione che l’unica strada da percorrere per evitare che in futuro potessero reiterarsi danni irreparabili come quelli al Mantegna a Padova, Tiepolo a Vicenza, Buffalnacco e Benozzo Gozzoli a Pisa, fecero si che a partire degli anni Cinquanta fosse avviata la più imponente campagna di strappi e stacchi che l’Italia abbia mai conosciuto.

In caso di una temutissima nuova guerra, anche quella fondamentale porzione del nostro patrimonio pittorico si sarebbe potuta salvare ricoverandola nei rifugi antiaerei, come era stato fatto a partire dal 1940 con le tele e le tavole dei maggiori musei della nazione.

Prese quindi avvio la cosiddetta “stagione degli stacchi” e della “caccia alle sinopie”, i disegni preparatori che i maestri tre-quattrocenteschi avevano lasciato a modo di traccia sotto gli intonaci. Se l’Ottocento era il collezionismo privato a favorire il trasporto degli affreschi, ora erano gli storici dell’arte e i musei della ricostruita Nazione a chiedere la diffusione su più ampia scala della tecnica estrattiva rendendo facilmente fruibili a tutti tanti capolavori...

L’alluvione di Firenze fece il resto, mostrando al mondo intero la precarietà che condizionava la sopravvivenza dei più straordinari affreschi italiani. Così furono separati per sempre dal muro che li aveva custoditi da secoli Giotto, Buffalmacco, Altichiero, Vitale da Bologna, Pisanello, Signorelli, Pontormo, Tiepolo trovando dimora in alcuni fra i più importanti musei della nazione, e ora, per questa mostra, nelle sale del Mar di Ravenna.

 

Maria Paola Forlani



Foto allegate

Vitale da Bologna
Andrea del Castagno
Giotto
Nicolò dell
Articoli correlati

  Pintoricchio. La Pala dell’Assunta di San Gimignano e gli anni senesi
  Piero della Francesca. Indagine di un mito
  Donato Bramante e l’arte della progettazione
  Alberto Figliolia. “Bernardino Luini e i suoi figli”
  Memling. Rinascimento fiammingo
  Alberto Figliolia. Bramantino a Lugano
  Maria Paola Forlani. Giulio Romano a Mantova
  Venere a Palazzo Te. Natura, ombra e bellezza
  La dimensione del genio
  Alberto Figliolia. Più dei santi, meno dei morti
  Paolo Veronese. L’illusione della realtà
  Maria Paola Forlani. Veronese e Padova
  Pinacoteca di Brera. Secondo dialogo “Attorno a Mantegna”
  Arte e Vino. Due eccellenze in una mostra unica
  Da Cimabue a Morandi. Felsina Pittrice
  Alla maniera di Guido Reni
  Maria Paola Forlani. Bacco e Arianna di Guido Reni
  Carlo Forin. Dalila
  Guercino. Tra sacro e profano
  Emozione barocca. Il Guercino a Cento
  Maria Paola Forlani. Testimonianze di un Territorio
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy