Dal 21 febbraio sono a Kiev con una delegazione del Partito Radicale Nonviolento, insieme con Antonio Stango, Nikolaj Khramov e Stefano Marrella. Il movimento Euromaidan è iniziato il 21 novembre quando dei giovani studenti hanno occupato la piazza per un’Ucraina democratica ed europea. Dopo l’attacco delle forze di polizia contro i manifestanti, il 30 novembre, la piazza si è riempita di gente e il movimento si è diffuso quasi dappertutto nel paese.
Le immagini dei durissimi scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti del 19 e 20 febbraio, che hanno determinato la perdita di molte vite, hanno fatto il giro del mondo. Contrariamente a chi prospettava l’inizio di una guerra civile, abbiamo potuto constatare che la serenità, il rispetto e la solidarietà del “popolo di Maidan” ha dato agli attivisti la forza di portare avanti la loro lotta, dimostrando un enorme senso dello Stato contro la ragion di Stato del potere. Cinque giorni dopo gli scontri orrendi, nonostante la resistenza contro il cambiamento ancora viva in alcuni regioni, il Presidente Yanukovich è stato destituito, Yulia Timoshenko liberata, e la campagna per le elezioni presidenziali del 25 maggio inizia proprio oggi.
Ma, mentre i manifestanti puliscono la piazza e commemorano i loro eroi, la vera lotta comincia ora. La lotta per la libertà di espressione e di manifestare, il diritto alla vita e contro la tortura dello Stato, la riforma per una giustizia giusta e l’applicazione delle leggi. Già i manifestanti si sono spostati dalla piazza al Parlamento, per vegliare sulle conquiste della loro rivoluzione, oltre i confini dei vari partiti e leader dell’opposizione che si contenderanno il potere. La lotta per i diritti civili e lo Stato di diritto, con l’Unione europea, contro il risorgimento di un nuovo drago anti-democratico. La lotta che il Partito Radicale Nonviolento sosterrà da vicino con i compagni locali e transnazionali.
Laura Harth
(da RadicalNonviolentNews #7, 25 febbraio 2014)