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Lombardia. “Favorisca l'agricoltura di montagna con il libero scambio di sementi autoctone” 
Petizione all'assessore all'agricoltura Gianni Fava. Iniziativa on line con Change.org
20 Febbraio 2014
 

I promotori di questa lettera sono agricoltori biologici e biodinamici valtellinesi consapevoli che i temi toccati riguardano tutti i soggetti che praticano agricoltura in montagna con cosciente responsabilità verso la natura, il territorio e chi lo abita.

 

Sosteniamo un cambiamento già in atto e sempre più necessario per darci un futuro sostenibile.

L'agricoltura di montagna in Valtellina è caratterizzata da specializzazioni vitivinicole e frutticole, l'agro silvo pastorale ed un ritorno negli ultimi anni alla coltivazione dei cereali tradizionali e autoctoni, grano saraceno, segale ed orzo ma anche di coltivazioni e allevamenti innovativi.

Mediamente le piccole aziende di montagna hanno al massimo 2 ettari di terreno molto frazionato con costi di gestione molto alti e non certo paragonabili a quelli di pianura.

Ciò detto, l'agricoltura è ri-diventata un settore strategico non solo per l'evidente problema della sovranità alimentare direttamente collegata al sistema agroalimentare italiano e del Made in Italy, ma anche perché l'agricoltura è sempre più un vettore energetico in termini di input e di output. Allora, quando si parla di agricoltura di montagna, parlare di competitività non ha più senso, mentre ha futuro un'agricoltura che guarda ai mercati di prossimità, al recupero della Biodiversità, alla qualità del suolo e dell'acqua, alla qualità della vita delle comunità, e a tutte quelle produzioni che risultavano “antieconomiche” dentro il modello dell'agricoltura industriale.

Oggi non è la Competitività che interessa l'agricoltura ma la Sostenibilità, la Biodiversità, il Biologico, la qualità nutraceutica dei prodotti agricoli.

In Valtellina l’agricoltura, che è soprattutto rurale, ha sofferto e soffre dell’abbandono dei terreni terrazzati proprio perché in una logica di competitività non può e non riesce a reggere. Sempre più piccole aziende agricole sono in crisi e se non hanno ancora chiuso pensano di farlo schiacciati dalla burocrazia e da una logica di mercato che spinge i prezzi sempre più in basso mentre i costi di gestione continuano a lievitare.

Questo quadro non certo positivo ha costretto molti agricoltori a ripensare alle proprie condizioni e a cercare soluzioni di sostenibilità dove territorio e produzioni territoriali sono al centro del proprio lavoro e vengono considerati un bene comune. L’aumento di aziende biologiche e/o biodinamiche e di agricoltori coscienti e consapevoli, sia in fondo Valle sia sui terrazzamenti, ha portato e sta portando ad un recupero di terreni incolti, si investe con energia e denaro proprio per un agricoltura biodiversa, di filiera corta e alpina. In Valtellina è nata una nuova agricoltura economicamente virtuosa e che ha tra i suoi clienti Gruppi di acquisto Solidali, Ristoratori, Negozi e privati cittadini.

Questi apprezzano chi mantiene il territorio ed il paesaggio e produce materie prime di alta qualità. Produzioni tradizionali, cultura del luogo ma anche produzioni innovative sono sempre più presenti.

Chiediamo alle Istituzioni azioni che aiutino il superamento dei problemi dell'agricoltura neo rurale Alpina, chiediamo di considerare la necessità di politiche agricole specifiche per le realtà alpine ed in particolare:

  • Si tenga conto della specificità delle attività agricole di montagna e del ruolo positivo dei piccoli Agricoltori e Allevatori che con le loro attività contribuiscono fattivamente al mantenimento del territorio e del Paesaggio, delle Agro Biodiversità e della Cultura Alpina, vera Biodiversità Culturale.

  • È necessaria una legge specifica sull'agricoltura biologica e biodinamica di montagna, per regolamentare meglio il settore ed offrire all'agricoltore il supporto e gli strumenti necessari che, ovviamente, sono differenti da quelli dell'agricoltura di altri luoghi.

  • È necessario un intervento per diminuire la burocrazia che invece vediamo aumentare di anno in anno, si veda il D.-L. n. 179 del 2012 (“decreto sviluppo”), convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, che estende a tutti i produttori agricoli che erano esonerati dalla tenuta della contabilità IVA per un volume d'affari sotto i 7.000,00€, l'obbligo del così detto “elenco clienti/fornitori”.

  • Incentivino e premino i progetti sostenibili dal punto di vista ambientale territoriale ed economico che coinvolgano più soggetti economici (Panettieri, Trasformatori, Ristoratori, Medici ecc.) per la realizzazione di filiere e e reti territoriali possibilmente Biologiche.

  • Sostengano lo sviluppo di processi sostenibili dove le risorse vengano spese per garantire formazione specifica per tutti i soggetti lungo le varie filiere, per la promozione e per la realizzazione di benessere diffuso per tutti gli attori e soggetti che vivono il territorio.

  • Sostengano le specie animali e vegetali autoctone, vera differenziazione qualitativa locale.

  • Riconoscano la pratica dello scambio dei semi come atto per conservare e diffondere le Agro Biodiversità locali. Sono il nostro oro e fanno da differenziale qualitativo che non è esportabile nella agricoltura industriale.

  • Che siano messi a disposizione i terreni e beni agricoli di proprietà degli enti pubblici, Demaniali, per “progetti di neo-ruralità”, attraverso rapporti agevolati e di lunga durata, il sostegno privilegiato a progetti di agricoltura comunitaria, sociale, organica e di sussistenza, ed il riconoscimento del diritto di abitare la terra.

  • È fondamentale riconoscere all’attività agricola di Montagna e in particolare agli agricoltori il ruolo di manutentori del territorio, che fanno il paesaggio e producono il cibo strettamente legato alla tradizione locale, vera Biodiversità culturale.

  • È necessario finanziare le Reti delle realtà agricole mediante rapporti finalizzati a progetti comuni per una gestione collettiva del territorio.

  • Garantiscano politiche di prevenzione per la sicurezza contro frane e dissesti idrogeologici.

Gentile Assessore, Le chiediamo di operare affinché le nostre richieste siano prese in considerazione, le problematiche qui esposte riguardano l'agricoltura di Montagna non solo in Valtellina ma nella Regione Lombardia tutta. Siamo disposti ad un incontro con il suo assessorato e con la Provincia di Sondrio.

Grati per l'attenzione prestataci rimaniamo in attesa di una Sua gentile risposta in merito.

Un cordiale saluto.

 

(Primi firmatari:) Patrizio Mazzucchelli, Luca Biscotti Folini, Nicola Bongiolatti, Amedeo Moretti, Marcel Zanolari, Lucia Longoni, Agnese Romanello...

 

 

Sottoscrivendo la petizione [su change.org] viene automaticamente inviato – a Gianni Fava, Assessore Agricoltura Lombardia, e a Ersaf Lombardia – il seguente messaggio:

Ci aiuti per considerare gli agricoltori come manutentori del territorio per una agricoltura di montagna biologica e biodinamica e con sementi autoctone.

Cordiali saluti,

[Il tuo nome]

 

 

Gruppo Agricoltori Biologici
e Biodinamici Valtellinesi

(da 'l Gazetin, febbraio 2014)


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