Sta per morire un poeta. Sta per morire un grande e solidale Amico. Gli ultimi respiri di un poeta. Ultimi affanni di un Amico.
Forse ne parlerà qualche giornale locale, mi sembra giusto l'omaggio della propria terra. La vita è fatta anche di piccole accortezze. Sta per morire, non gli è mai importato di paradisi e similari, muore in pace col nulla eterno e/o con l'eterno divenire.
Scavava nelle parole come nella terra, nel dialetto come nell'orto. Archeologia della parola. E neologismi, e moderno sentire, e tensione stilistica mai ricercata, germogliata dal cuore e dalla mente.
Oggi, forse domani, non ci sarà più. Ciò che rimarrà è ciò che rimane.
*
Mi diceva, mentre andavamo verso Palermo o chissà, mi diceva che i poeti siamo tutti brutta gente. Vanitosi. Invidiosi. Egoisti. Per ogni aggettivo una pausa. Mi diceva che i poeti siamo troppo umani, vivi, sconci, di razza selvatica.
Gli dicevo che ero d'accordo, accendevamo una sigaretta, guardavamo la strada, mi narrava del poeta Tizio e del Caio, di quanto basti una sola parola ad esprimere il tutto.
Parola dialettale, s'intende, scherzosamente parlava dell'italiano come di “lingua straniera”.
*
Sta per morire un poeta. Per un istante sarebbe bello pensare che stia morendo la poesia. Ogni poeta che muore, ogni vero poeta, è un respiro in meno alla poesia.
Sta per morire un amico. Per ogni amico che muore, un autentico amico, è un respiro in meno alla vita che resta.
Giuseppe Samperi