La ragazza con la fisarmonica
Teatro Comunale di Ferrara
29 gennaio, ore 21:00
= ENTRATA LIBERA =
«Non mi svegliate / non voglio capire il mondo / non voglio vedere i tormenti del mio popolo. / Ragazza, mia amata pensa solo ai bei tempi / e non guardare come veniamo trattati. / È finita la gioia, sono spenti i falò / pensa alla dignità che ci è stata data. / Per noi è rimasta solo la notte / il giorno solo più in sogno». Questo il primo passo pesante che sarà intonato da Esther Béjarano mercoledì 29 gennaio, alle ore 21, al Teatro Comunale di Ferrara. Il brano in lingua romanés, nato fra i Sinti und Rom di Auschwitz-Birkenau, fa parte del repertorio dell’artista, che spazia da Brecht a Theodorakis, dai testi contemporanei di denuncia sociale ai canti yiddish tradizionali e della Resistenza. La Béjarano nacque nel 1924 in Germania – nella Saarland – in una famiglia di musicisti di origine ebraica. I suoi genitori e una sorella furono uccisi dai nazisti e lei fu deportata ad Auschwitz, dove le fu imposto di suonare nell’orchestra femminile del Lager. In occasione del Giorno della Memoria, l’incontro musicale è stato organizzato dall’Istituto di Storia Contemporanea e dalla Fondazione Teatro Comunale, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Ferrara, il Goethe Institut di Milano e le Edizioni Seb27 di Torino, che hanno pubblicato il volume La ragazza con la fisarmonica. Dall’orchestra di Auschwitz alla musica Rap (2013), a cura di Antonella Romeo.
La serata al neo Teatro Abbado, a entrata libera, comincerà con la proiezione del trailer del docufilm Esther che suonava la fisarmonica nell’orchestra di Auschwitz, in lingua originale e con sottotitoli in italiano; proseguirà con una conversazione tra la cantante e la Romeo, che la intervisterà in qualità di curatrice del libro sul suo duro passato, e sull’impegno politico e civile che la Béjarano profonde nel presente, portando ai più giovani la sua testimonianza da sopravvissuta e cantando per la pace, la libertà e soprattutto l’uguaglianza. In conclusione ci sarà il concerto sulle note intense di un buio rimasto inciso nel tempo, le stesse note che la salvarono dal campo di concentramento, e accompagneranno la sua voce il fisarmonicista Gianni Coscia e il basso del figlio Joram.
Una serata musicale per crescere il futuro di un mondo, seppure in continuo cambiamento, con i valori dell’antifascismo, della tolleranza e del rispetto altrui, raccontati con una dolcezza salda da non sottovalutare. «Siam vivi nonostante tutto / Sta bruciando anche il mondo. / Siam vivi nonostante tutto. / Senza un soldo. / E nonostante tutti i nemici, / ai quali rode la nostra vita, / che ci vogliono infamare / sul nostro viso. / Siam vivi nonostante tutto. / In ogni ora / vivremo e sperimenteremo / a tempi difficili sopravviveremo. / Siam vivi nonostante tutto. / Siam qua!» (canto in yiddish della Resistenza nel ghetto di Vilnus).
Matteo Bianchi
Istituto di Storia Contemporanea
I PROTAGONISTI
Esther Loewy Béjarano è nata nel 1924 in Germania, in una famiglia di musicisti di origine ebraica. Deportata ad Auschwitz è messa a suonare nell’orchestra femminile del Lager. Trasferita al campo di Ravensbrück, viene impiegata nella manovalanza coatta alla Siemens. Dopo la Liberazione emigra in Palestina. In Israele lavora come cantante e insegnante di musica. Nel 1960 decide di tornare in Germania con il marito Nissim e con i figli Edna e Joram. Ad Amburgo insieme ad altri ex perseguitati fonda l’Auschwitz Komitee Deutschland. Tutt’ora attiva come cantante con il gruppo Coincidence, creato dalla figlia Edna nel 1988, e più recentemente anche con il gruppo rap Microphone Mafia, il suo repertorio spazia da Brecht a Theodorakis, dai testi contemporanei di denuncia sociale ai canti yiddish tradizionali e della Resistenza. Così Esther porta presso i più giovani la sua testimonianza di artista e di sopravvissuta, cantando per la pace, la libertà e l’eguaglianza.
Gianni Coscia è nato ad Alessandria ed è conosciuto in tutto il mondo come “jazz accordionist”. Laureato in Giurisprudenza, ha sempre svolto l’attività di musicista. Nel 1993 ha collaborato con Luciano Berio alla scrittura della musica per uno spettacolo contro l’antisemitismo. Ha inciso numerosi album e cd, i più recenti in duo insieme al clarinettista Gianluigi Trovesi, un omaggio alla musica di Offenbach (2011) e di Weill (2005). Il cd In cerca di cibo (2000) riprende le musiche del compositore Fiorenzo Carpi, che i meno giovani associano al Pinocchio di Comencini. Coscia insieme a Trovesi reinterpreta la musica classica, il jazz così come la musica popolare. Umberto Eco ne ha scritto: «un modo di rendere popolare la musica colta e colta la musica popolare».