Ai bambini siriani
Raccoglie lacrime bruciate
la bambina sola del giardino con la pianta spontanea,
In una pentola le fa tintinnare all’orecchio umano
tutta la notte e in tutta la sua potenza triste
E in tutto il suo desiderio freddato
E in tutto il nostro vicino non riuscire a non sentirla piangere
insieme
Si volevano margherite di collane e coccinelle rosse al suo collo
E stracciata di primavere ancora da venire,
il cui odore uscirebbe anche da un gennaio grigio di comignoli
con il camino spento in case povere
ma con una pentola bianca a cucinare l’amore
fatto di gestualità
condivise.
Allontanati cielo senza colori che ne rubi agli espressionisti.
Barbarah Guglielmana
(Sotto il cielo della notte del 19 gennaio del 2014)