Si è tenuta questa mattina alla Camera dei deputati la conferenza stampa su “Presentazione dell'Appello per il rispetto dell'articolo 71 della Costituzione su tutte le proposte di legge di iniziativa popolare”.
Nell'appello, intitolato “Articolo 71, il popolo esercita l'iniziativa delle leggi” (qui il testo), i Comitati chiedono «ai Presidenti delle Camere, ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari e ai Parlamentari tutti di deliberare con la massima urgenza un programma dei lavori straordinario per la messa in discussione entro il 2014 – in forme e tempi adeguati all'effettivo coinvolgimento dell'opinione pubblica – di tutte le proposte di legge di iniziativa popolare giacenti da anni o da mesi».
L'appello chiama in causa anche la riforma del Regolamento della Camera, oggi all'esame della Giunta, chiedendo che «si definisca un canale prioritario per la trattazione delle proposte di iniziativa popolare».
Sono 27 le proposte di legge di iniziativa popolare (qui l’elenco) in attesa di essere discusse dal Parlamento, sottoscritte complessivamente da milioni di cittadini. Oggi, i Comitati, portatori di richieste diversissime nel contenuto o anche configgenti, si sono uniti presentando un appello che chiede di interrompere la violazione della Costituzione.
Erano presenti alla conferenza stampa:
Filomena Gallo e Marco Cappato, a nome del Comitato per la proposta di Legge sull'eutanasia legale
Piero Soldini, CGIL, a nome del Comitato per la proposta di Legge per nuove norme sulla cittadinanza
Massimo Piras, a nome del Comitato per la proposta di legge Rifiuti Zero
Giovanni Ceri, a nome del Comitato Quorum zero e Più democrazia
Tra i primi firmatari dell'appello anche i comitati: Custodiamo la nostra storia, Adeguamento degli stipendi degli eletti, Riforma della geografia giudiziaria, Contrasto all’evasione fiscale.
Marco Cappato, del Comitato promotore della proposta per l'eutanasia legale, ha dichiarato: «questo Parlamento si sta comportando come quelli delle passate legislature nell'ignorare le proposte di legge di iniziativa popolare. Ci rivolgiamo a tutti i Parlamentari, perché è responsabilità di ciascuno di loro di scegliere se continuare o meno a tradire la fiducia di tanti cittadini che ancora affidano al Parlamento le proprie richieste».
Valentina Stella