Una farsa, sì, ma politica. Ne Le nozze dei piccolo borghesi, opera teatrale del giovane Brecht, si ride tanto, anzi tantissimo, a crepapelle. Un riso a squarciagola, e amaro. È la forza di un genio quella che promana da Le nozze dei piccolo borghesi e la messa in scena e la resa da parte del regista e mattatore Corrado D'Elia sono assolutamente strepitose.
Piccolo borghesi come marionette in un banchetto di nozze, alle prese con ipocrisie incrociate e piccoli reciproci tradimenti, vergogne e, insieme, mancanza di pudore, in uno status di dissoluzione civile, alla perfezione rappresentato dalla rumorosa metafora dei mobili che si sfasciano per tutta la durata della pièce, così come la morale. E, ancora, la terribile banalità della corruzione interiore, la piccolezza della visione.
«Una critica pungente e corrosiva alla piccola borghesia di inizio Novecento che ancora oggi si rispecchia nelle quotidiane abitudini della nostra classe media. Uno spettacolo che riflette in maniera divertente su abitudini, costumi e difetti che sono anche i nostri». Le nozze dei piccolo borghesi è stato nel 1997 il primo allestimento della Compagnia del Teatro Libero, un cavallo di battaglia che torna con prepotenza in campo, attuale quanto mai e non poco visionario nonostante la stretta aderenza al mondo. La teatralizzazione del fermo immagine, i flash-forward cinematografici, le accelerazioni quasi da comica aggiungono ulteriore fascino al racconto, sempre serrato, coinvolgente per il pubblico per il quale le circa due ore della rappresentazione trascorrono in un baleno. Un pubblico che esce felicemente frastornato (e pensoso) dalla sequela di scene che si svolgono nel corso dello stralunato pranzo di nozze.
«La forte tensione alla rivolta, che accompagnerà tutti gli scritti di Brecht, è qui già presente per svelare le ridicole vanità dei piccolo borghesi, la loro superficialità e il perverso gioco delle false apparenze sociali. La regia, essenziale e ironica, dà voce all’umorismo e all’imbarazzo sottile, che siede indiscreto tra gli invitati, in una storia dai toni impietosamente grotteschi».
Alberto Figliolia
Le nozze dei piccolo borghesi di Bertolt Brecht. Teatro Libero, via Savona 10, Milano. Sino al 31 dicembre. Con Corrado d’Elia, Monica Faggiani, Gianni Quillico, Mino Manni, Cinzia Spanò, Gustavo La Volpe, Eliana Bertazzoni, Diana Ceni, Andrea Finizio. Regia Corrado D'Elia, assistente alla regia Andrea Finizio, scene Fabrizio Palla, luci Alessandro Tinelli, fonica Giulio Fassina. Info: tel. 02 8323126, ww.teatrolibero.it.