Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Bottega letteraria > Prodotti e confezioni [08-20]
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
In libreria/ Asmae Dachan, Yara AL Zaitr. “Tu, Siria” 
La prefazione di Patrizia Garofalo
Yara Al Zaitr e Asmae Dachan
Yara Al Zaitr e Asmae Dachan 
04 Dicembre 2013
 

L’onere di sopravvivere

 

nelle notti d’esilio

dal paese amato soffia un vento così forte

da far crollare gli alberi di nostalgia

e depositare le sabbie del Sud sui tuoi

[occhi chiusi

Ben Jelloun Tahar

 

Un paese massacrato stigmatizza oltre alla perdita di una qualsiasi dimensione umana anche quella rassicurante e identitaria di un popolo nelle sue origini, nella sua storia e nel suo divenire.

I capelli biondi macchiati di sangue di una bambina morta bruciano il sogno di un’intera Siria ormai, come scrive Asmae Dachan, regina senza terra, icona di glorie profanate, prona e sconfitta, nascondiglio di macerie, mutilazioni della sua stessa gente. «Farò della mia parola inchiostro», recita un verso dell’autrice, ma il sentimento e la parola che usciranno dal silenzio a difendere il suo popolo, taciteranno forse la guerra?

Ondivaga nel dolore, la forza di una promessa vive immagini sovrapposte di coraggio ed impotenza e attraversa la silloge coraggiosa e sincera di Asmae. Di diverso registro stilistico, la poesia di Yara s’impone per la durezza del verso, per la sua inappellabile condanna al vessillo del potente, dell’assassino, della forza demoniaca che continua a perseguitare il popolo siriano. «L’attesa s’è spezzata in un boato soffocato/ non è delle campane il bramato richiamo/ ma l’appello al suo irrevocabil fato/ che sul funesto registro ha tessuto il suo ricamo». Ricco di contrasti per entrambe le autrici è il silenzio che offre spazio ai versi; amore e morte, naufragio e rinascita, scrittura e oblio, luogo d’amore e d’eccidio, religioso e profanatore.

L’esplosione della follia più che delle bombe sembra significare la musicata preghiera del verso che avvolge come un sudario il dolore del popolo siriano. La parola si disfa impotente dentro un massacro tanto a lungo perpetrato da mozzare il nostro parlare, denunciare, alzare il tono, chiedere aiuto, supplicare, sperare. E scrivo nostro perché quanto avviene in Siria appartiene a tutti noi e la forza di parlarne, di raccontare e di ascoltare il dolore negli occhi dei sopravvissuti non può né deve essere altro che condivisione, ascolto, asilo, solidarietà, amore.

È giunta da poco la silloge di Asmae e Yara, dal mio studio penso a quanto mi ha detto Asmae: «Patrizia, è tanto freddo in Siria».

Anche le medicine mancano e dalle testimonianze di incipit al testo avverto che le macerie estinguono anime e ricordi, confondono i vivi con i morti. Sono morti anche i superstiti condannati a sopravvivere a tanto orrore.

«Se vuoi raccontare la Siria vieni ad Homs», leggo nella prima testimonianza. «Tra poco da qui non potrà più entrare né uscire nessuno».

E seguono le parole laceranti di chi, cercando il proprio figlio tra i cadaveri, ha riconosciuto il congiunto del vicino e ha tentato di portarlo in salvo; poco dopo suo figlio non ci sarebbe più stato, i gendarmi avrebbero attaccato l’ospedale, torturato e ucciso e anche il giovane portato fuori dall’inferno non ce l’avrebbe fatta. «Mi hanno portato via l’anima» scrive una madre «e adesso ho il corpo vuoto».

E nello scorrere delle liriche… il mare. Forse unico a rispondere pietosamente al naufragio, accogliendone i corpi e liberandone le anime nella sua vastità, quelle che l’indifferenza sigilla in bare numerate.

«Io libera in catene d’impotenza» leggiamo, e in quell’impossibilità di salvare chi si ama, nel vederlo morire mentre chiede aiuto, nell’incipit della silloge che riporta le testimonianze dai campi profughi com-prendiamo che questa poesia è preghiera, supplica, «piuma senz’ali» e avvertimento di un abisso non solo di una terra ma dell’umanità.

Dissotterrati dal silenzio

noi

nomadi

cerchiamo

un passaggio

 

Patrizia Garofalo al popolo siriano

Ottobre 2013

 

 

Asmae Dachan e Yara Al Zaitr, Tu, Siria

Prefazione di Patrizia Garofalo

Comunication Project, Recanati 2013


Articoli correlati

  Onsur. Poesia e musica a sostegno del popolo siriano
  Asmae Dachan. Un'utile bibliografia sulla Siria
  Vetrina/ Fiori recisi... Paola Sarcià con Elisabetta Andreoli
  Gordiano Lupi. La guerra in Siria secondo Garrincha
  Tirano. “Quattro voci per la Siria”
  Asmae Dachan. Dall'altra parte del mare
  Marisa Cecchetti. Guerra chiama guerra: ce lo eravamo dimenticato?
  Daniel Jardim. Crisi siriana
  Asmae Dachan. L’assedio che uccide più delle armi chimiche [VIDEO SHOCK]
  Asmae Dachan. “Mio marito ha disertato”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora e sempre una possibilità per un sogno di pace
  Preghiera laica del Gazetin per il 7 settembre
  Asmae Dachan. 1.584 vittime nel mese dopo il digiuno per la pace in Siria
  Asmae Dachan. Di armi chimiche, di bombe a stelle e strisce e di gattini orfani
  Asmae Dachan. Siria, la favola vera del bimbo e l’uva
  Siria, un gesto per la pace
  Asmae Dachan. Da cosa fuggono i civili siriani?
  Asmae Dachan. Darayya, la città di Ghiath Matar, condannata a morte
  Vetrina/ Paola Sarcià. Volassero colombe...
  Emma Bonino: “All'Onu c'è un'atmosfera nuova. Dobbiamo esplorare i segnali dall'Iran”
  Marco Lombardi. Le parole di Quirico sui rivoltosi siriani
  Lidia Menapace. Pace o barbarie
  Asmae Dachan. La vita da incubo di una giovane in una tendopoli siriana
  Movimento Nonviolento. Sulla Siria, il nostro “Che fare?”
  Asmae Dachan. Il klashen e il triciclo nello stesso baule
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy