Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Arte e dintorni
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Maria Paola Forlani. RAFFAELLO a Milano
01 Dicembre 2013
 

A Milano, per il sesto anno consecutivo, Eni fa un regalo d’eccezione alla città lombarda e ai suoi abitanti. Con il Comune di Milano e i Musei Vaticani continua la tradizione di esporre un unico capolavoro, gratuitamente, a Palazzo Marino.

Dopo l’apprezzamento riscosso da Amore e Psiche, che nel 2012 è stata la mostra più visitata d’Italia, quest’anno fino al 12 gennaio 2014, è possibile ammirare la Madonna di Foligno di Raffaello, per la prima volta a Milano dei Musei Vaticani.

Fu breve la vita di Raffaello da Urbino – breve come quella di Mozart, cui per tanti versi la sua arte assomiglia – eppure sufficiente a creare paradigmi e leggende che, se ne hanno attestato la gloria indiscussa, ne hanno forse allontanato la comprensione. “Divino”, “sublime”, gli aggettivi d’uso per definire lo stile e la persona stessa, tutti di origine vasariana, hanno finito per raggelare l’approccio e la comunicazione con l’opera di uno dei massimi artisti di tutta la storia dell’arte da parte del più vasto pubblico, che in Raffaello non trova immediatamente il riflesso della tribolazione esistenziale, il furore romantico, le lacerazioni linguistiche e sentimentali che una cattiva letteratura tende ad attribuire al genio e alle sue manifestazioni.

In Raffaello tutto è calma, armonia, euritmia, simmetria, ordine perfetto e imperturbabile: in tal senso la sua opera può essere definita “Summa del mondo dell’Umanesimo e del Rinascimento”.

Quello che si dimentica, o che si trascura, è però il fatto che tale “summa” viene creata e raggiunta nel fuoco della storia, nel cuore degli avvenimenti e dei pensieri di un brevissimo arco di anni, e che ne è autore un giovane cui è toccato di misurarsi e in parte convivere, con due ingombranti giganti come Leonardo e Michelangelo. Aver trovato una “terza via”, sintesi e al tempo stesso superamento dei raggiungimenti del suo tempo, costituisce la gloria e la funzione storica di Raffaello, che vi giunge per forza d’arte e di pensiero, per natura e per ragione, in una costante tensione di verifica, di sperimentazione, di meditazione. In ciò certamente aiutato dalla sua personalità armoniosa e gentile – “discreto e gentile giovane” lo definisce la sua protettrice urbinate Giovanna Feltria della Rovere – ma anche della sua straordinaria capacità di elaborazione e assimilazione di tutti gli stimoli, e le suggestioni che gli venivano da quel momento altissimo e rivoluzionario vissuto dall’arte tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento. Una capacità che rivela una grandissima intelligenza e una profondità di cultura eccezionale in un ragazzo di vent’anni (tanti ne aveva al suo arrivo a Firenze).

Raffaello diventa pittore presso Perugino tra il 1494 3 il 1500. Per circa cinque anni le sue opere non sono distinguibili da quelle del maestro; poi, in una serie di opere per la committenza umbra, che culminano nello Sposalizio della Vergine del 1504, in cui tutta l’esperienza peruginesca è assorbita e trasformata in una nuova, ben più complessa visione d’arte e di struttura. La frontalità un po’ meccanica della prospettiva di Perugino e la simmetria dei suoi panneggi si fanno maestosa costruzione prospettica circolare, pura luminosità, classicità d’impianto e di significato. Giustamente a Brera lo Sposalizio è collocato nella stessa sala in cui si trova la Pala Montefeltro di Piero della Francesca, a indicare Raffaello il vero erede delle novità costruttive e pittoresche del Maestro del Borgo San Sepolcro, creatore di perfette geometrie ma anche evocatore di una luce cristallina e imperturbabile che il linearismo fiorentino o il cromatismo veneto avevano in certo modo dimenticato.

La Madonna di Foligno è la prima pala d’altare romana di Raffaello.

Fu commissionata intorno al 1512 come ex voto da Sigismondo de’ Conti, segretario di papa Giulio II, per la chiesa di S. Maria in Aracoeli sul Campidoglio. L’iconografia del dipinto è ispirata a una storia narrata nella Leggenda Aurea: nel giorno del Natale, la Vergine e il Bambino sarebbero apparsi ad Augusto, davanti al disco solare, circondati da angeli, e l’imperatore, rinunciando a farsi venerare come dio, avrebbe riconosciuto la grandezza del Bambino e consacrato il luogo della visione alla Madonna. La Madre e suo Figlio sono rappresentati nella parte superiore della pala, al di sotto, sulla terra, San Giovanni Battista, San Francesco, il committente e San Gerolamo, considerato il primo segretario pontificio, partecipano alla visione.

L’armonia di linee e colori che governa la scena diviene dunque espressione dell’armonia celeste, dando forma all’invisibile. In primo piano un putto presenta all’osservatore una tabula ansata priva di iscrizione, il cui significato ha interessato a lungo gli studiosi. Sullo sfondo sono rappresentati due fenomeni celesti che illuminano un centro abitato: un arcobaleno dai colori poco definiti e un corpo infuocato che precipita su una casa. Quest’ultimo è stato variamente interpretato come bombarda, cometa o meteorite, ma va ricondotto, con ogni probabilità, alla scampata morte di Sigismondo che fu origine dell’opera. Il dipinto che vediamo oggi subì una delicatissima operazione di trasporto del colore dalla tavola alla tela, durante la sua permanenza a Parigi in età napoleonica. Questa operazione, considerata oggi fortemente invasiva, ha permesso però di conservare nel tempo questo capolavoro, giunto a noi intatto nella sua cromia originale.

 

Maria Paola Forlani


Foto allegate

Articoli correlati

  Maria Paola Forlani. Raffaello, il sole delle arti
  Maria Paola Forlani. Raffaello 1520 – 1483
  Maria Paola Forlani. Raffaello e gli amici di Urbino
  Raffaello. La Vergine sposa e Santa Cecilia
  Maria Paola Forlani. Raffaello “la deposizione” restaurata
  Maria Paola Forlani: ANTONELLO DA MESSINA
  Franco Patruno. Il Dosso di Maria Paola Forlani
  Le avanguardie nella Parigi fin de siècle: Signac, Bonard e i loro contemporanei
  L’Orlando Furioso a Migliarino
  Maria Paola Forlani. La Madonna del Latte
  Maria Paola Forlani. L’Ossessione Nordica
  Maria Paola Forlani. Lo sguardo di Michelangelo Antonioni e le arti
  La Ragazza con l’orecchino di perla
  Maria Paola Forlani. Zurbarán (1598 – 1664)
  Maria Paola Forlani. NUOVI MONDI
  Maria Paola Forlani. “Nuovi” capolavori per la Pinacoteca di Rovigo
  Il Collezionista di Meraviglie. L’Ermitage di Basilewsky
  Maria Paola Forlani. Andata e Ricordo. Souvenir de Voyage
  Liberty. Uno stile per l’Italia Moderna
  Maria Paola Forlani. La Maison Goupil
  Maria Paola Forlani. Sacri Splendori
  Jacopo del Cosentino. E la pittura a Pratovecchio nel secolo di Giotto
  Maria Paola Forlani. TIZIANO
  Ebraicità al femminile. Otto artiste del Novecento
  Maria Paola Forlani. Un Cinquecento inquieto
  Gian Luigi Zucchini. “L'imperatore, il re del mondo, il cavaliere” di Franco Cardini
  I Colori del Sacro. Il Viaggio.
  Maria Paola Forlani. Giacomo Manzù e il Concilio Vaticano II
  Maria Paola Forlani. Seduzione Etrusca
  Maria Paola Forlani. Le Stanze delle Muse
  Maria Paola Forlani. Il Cammino di San Pietro a Castel Sant’Angelo
  Maria Paola Forlani. Dal Giglio al David
  Maria Paola Forlani. Il Sogno nel Rinascimento
  Andrea Nascimbeni. Andar per giardini, d’inverno
  Maria Paola Forlani. Tiziano, Venezia e il papa Borgia
  Maria Paola Forlani. Wunderkammer. Arte, Natura, Meraviglia ieri e oggi
  Maria Paola Forlani. Padova è le sue mura
  Maria Paola Forlani. Verso Monet
  Maria Paola Forlani. Sangue di drago Squame di serpente
  Maria Paola Forlani. Autoritratti. Iscrizioni del Femminile nell’arte italiana contemporanea
  Franco Cardini. I Borgia e il loro tempo
  Maria Paola Forlani. Il Museo del Duomo di Milano
  Maria Paola Forlani. Manet. Ritorno a Venezia
  Maria Paola Forlani. Testimonianze di un Territorio
  Le donne nella Bibbia
  Alla Biennale di Venezia: Il Palazzo Enciclopedico
  Maria Paola Forlani. Il Gran Principe Ferdinando De’ Medici (1663 – 1713) Collezionista e Mecenate
  Maria Paola Forlani. L’Ottocento a Bologna
  Maria Paola Forlani. Louise Nevelson a “Roma Museo”
  Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimento
  Maria Paola Forlani. Magie dell’India a Treviso
  Maria Paola Forlani. La Primavera del Rinascimento
  Maria Paola Forlani. Borderline: Artisti tra normalità e follia
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy