Con riferimento a quanto accaduto negli ultimi giorni nel comune di Gordona desidero esprimere la piena e convinta solidarietà agli amministratori colpiti da inqualificabili gesti di aggressione e di minacce che nulla hanno a che vedere con l'abituale civiltà che da sempre caratterizza le comunità di Valchiavenna e Valtellina.
Intimidazioni e minacce non devono trovare alcun diritto di cittadinanza tra le nostre valli e sono ancor meno accettabili quando investono la vita delle istituzioni e momenti di partecipazione sana e democratica, come quelli che stanno affrontando con coraggiosa intraprendenza i comuni di Chiavenna, Mese, Gordona, Menarola e Prata Camportaccio (referendum per la fusione dei comuni il prossimo 1° dicembre, ndr).
Chi oggi si assume la responsabilità di impegnarsi in politica e nell'amministrazione sa di non avere un compito facile né gratificante: eppure nessuno di noi può in alcun modo accettare di mettere nel conto anche tutto questo, specie quando si opera nella ricerca del bene comune in modo trasparente e civile, dentro le regole del confronto democratico.
Ho sentito al telefono il sindaco Mario Biavaschi (foto) da cui ho potuto cogliere l'amarezza personale e per i colleghi, ma anche il senso di responsabilità verso i propri concittadini: un aspetto quest'ultimo che gli fa onore come amministratore e come uomo.
Comunque la si pensi sulle complesse scelte che abbiamo di fronte, a livello locale o nazionale, ciascuno di noi ha ben chiaro il dovere di non deteriorare il patrimonio del vivere comune che la montagna da secoli ci tramanda e che necessita sopra ogni cosa il rispetto reciproco, delle persone e delle idee, la volontà di dialogo e di collaborazione operosa.
Mi sento vicino a tutti gli amministratori e ai loro cittadini impegnati in questo processo di modernità, cui tutti noi guardiamo con interesse, e sono certo non si faranno in alcun modo scoraggiare da questi episodi, ritrovando al contrario le ragioni, favorevoli o contrarie che siano, per continuare quest'opera di rafforzamento delle proprie comunità.
Sen. Mauro Del Barba