I prossimi due appuntamenti del comitato No Inc:
» Sabato 19 ottobre, ore 9 - 12, Sit-In davanti l’ingresso della discarica di Roncigliano (Cecchina di Albano), via Ardeatina km 24,650.
» Sabato 26 ottobre, ore 15:30, piazza Mazzini, Albano, 13° Corteo No Inc.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Tra la serata di venerdì 11 ottobre e l’alba di sabato 12 ottobre, 25 persone residenti nei pressi della discarica di Roncigliano (Cancelliera, Villaggio Ardeatino, Cecchina), sono state costrette a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe” di Albano, a causa dei malori provocati dai fortissimi miasmi provenienti dal VII invaso della discarica di Roncigliano (Cecchina di Albano Laziale) e persistenti in tutta l’area limitrofa.
Almeno altre 10 persone, inoltre, nel corso della giornata di sabato 12 ottobre, sono state visitate e refertate nei presidi medici di primo-soccorso di Pomezia ed Aprilia.
Un olezzo continuo e insopportabile, ancora oggi, continua a giungere dal noto centro di smaltimento dei rifiuti dei Castelli Romani che, dal 25 gennaio scorso (decreto Clini/Sottile, nda), oltre alle 300 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno provenienti dai soli dieci comuni di bacino, riceve anche 150 tonnellate al giorno di spazzatura di Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano.
Una vera e propria emergenza igienico-sanitaria: nausea, vomito, febbre, giramenti di testa, svenimenti, pressione minima molto alta, senso di “testa vuota”: questi i sintomi lamentati dai malcapitati. Il caso più grave, certo, è quello di un bambino di 12 anni, codice giallo, per cui è stato richiesto il ricovero presso l’ospedale pediatrico di Genzano. Per tutti gli altri, invece, è stata riconosciuta una prognosi che va dai 3 ai 10 giorni.
Un tanfo insopportabile che, durante il giorno, crea non pochi fastidi anche ai lavoratori che operano nelle zone industriali di Pomezia, Santa Palomba, Cancelliera, Pian Savelli, Cecchina e Pavona.
Ai malesseri, certo, s’aggiunge la rabbia. Le 150 tonnellate al giorno di spazzatura indifferenziata romana, difatti, secondo il decreto Clini/Sottile, dovrebbero essere solo trattate e smistate nell’impianto TMB locale, per poi essere rispedite per intero al mittente, e non certo interrate. Anche le 300 tonnellate al giorno di spazzatura indifferenziata dei Castelli Romani, dovrebbero essere opportunamente “trattate”, con la rimozione della parte organica – ovvero proprio quella che genera la puzza – con il conseguente interramento del solo inerte.
E, allora, perché puzza in questo modo?
Nessuno, purtroppo, è in grado di rispondere. Eppure residenti, associazioni e movimenti stanno chiedendo da ben 9 mesi alle amministrazioni competenti – ed in primis al Comune di Albano – di rendere pubbliche le risultanze del peso di tutti gli automezzi che entrano ed escono dalla discarica. Nessuno ha ancora risposto. Alla faccia della trasparenza e degli articoli n. 190 e n. 193 del Testo Unico Ambientale (legge n. 152/2006).
Daniele Castri