Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Linda Pasta, Leonardo Antonio Mesa Suero. Le foibe del Mediterraneo
11 Ottobre 2013
 

Erano i corpi. I primi li abbiamo visti attorno alla barca. Mi ricordo due donne, abbracciate strette strette. Ma la cosa peggiore è stato guardare dentro la barca, incastrati come topi in trappola e finiti in fondo al mare senza avere manco il tempo di dire una preghiera. Un intrico di braccia e di gambe, di corpi, di brandelli di vestiti. – Dio solo sa quanti sono – ha detto Simone D'Ippolito, uno tra i primi a scendere sul relitto.

L'immagine delle due donne abbracciate e dell'intrigo di braccia e gambe e di corpi rievoca le vittime delle foibe, come dice Miten Veniero Galvagni: «le foibe sono uno dei più grandi cimiteri al mondo dei senza nome, in cui migliaia di corpi scheletrizzati giacciono abbracciati in fondo ai cunicoli...». I condannati venivano costretti a buttarsi nelle foibe dagli aguzzini che li legavano tra di loro, li spingevano o sparavano al primo della fila sull'orlo del baratro, affinché cadendo, si trascinasse appresso quelli che erano legati a lui.

I poveri profughi che arrivano dal mare sono spinti a scappare dalla guerra nei loro Paesi, guerra generata e alimentata da chi ne ha vantaggio, che riesce a mantenersi sotto il tetro velo dell'anonimato, ma con l'unico scopo di rendere produttiva l'intera filiera: quella delle armi. Quella della morte. È una catena malvagia in cui non c'è volontà concreta, da parte di chi ne avrebbe il potere, di rompere anche un singolo anello. Ma in realtà molte cose sono conosciute: le armi, e dietro i viaggi ci sono organizzazioni di tratte di esseri umani, già rodate da molti anni. Rodate come le guerre e la fame. Su tutto nessuno sembra indagare seriamente.

 

Per i martiri delle foibe c'è il “giorno della memoria”, per i martiri che muoiono ogni giorno in mare ancora no: il problema è ancora attuale. Ma, purtroppo, solo stragi come quella del 3 ottobre scorso riescono ad attirare l'attenzione. Ma molti dimentichiamo presto.

Eppure i morti di quest'ultima tragedia rappresentano soltanto il cinque per cento dei 6.200 morti nel Canale di Sicilia dal 1994 ad oggi.

 

L'anello iniziale che determina le stragi sono la guerra e la fame. E la diseguaglianza. E vanno combattute con tutte le forze. Sono tanti anni che la strage continua e si aspetta sempre che si fermi da sola. Ogni anno si fa la conta di quelli che arrivano e quelli che muoiono durante la traversata.

Si potrebbe per non dimenticare, istituire un altro giorno della memoria; anzi, infiniti «giorni contro la amnesia», perché non succeda come nel film Il giorno della marmotta – citato spesso dal Presidente del Consiglio – che ogni giorno è uguale al precedente. Ma qua non si tratta di incantesimo o maledizione, né di film; ma di crudele realtà.

La soluzione non è prendersi carico dei poveri profughi o evitare che muoiano nel Mediterraneo, ma far sì che non muoiano né in mare né in terra. E che possano abbracciarsi in vita!

 

Linda Pasta e Leonardo Antonio Mesa Suero


Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy